Cronaca / Como città
Domenica 14 Luglio 2013
Cercò di rapire la figlia di 11 anni
«Troppo pericoloso, resti in carcere»
Resta in carcere il padre di 43 anni fermato mentre cercava di scappare in Svizzera con la figlia
Troppo alto il rischio che ci riprovi. Resta in cella il padre di 43 anni fermato mercoledì mentre tentava di fuggire in Svizzera con la figlia di 11 anni.
Interrogato ieri mattina in carcere dal giudice delle indagini preliminari, l’uomo ha tentato di spiegare i motivi del suo gesto, che ha sconvolto non solo un’intera famiglia ma un quartiere intero, a Monte Olimpino. Una spiegazione, la sua, che non è servita però perché le porte del carcere si riaprissero.
Il giudice Francesco Angiolini, al termine dell’interrogatorio, ha infatti convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere a causa del concreto rischio di reiterazione del reato, ovvero il pericolo che l’uomo possa tentare di ripetere il raid compiuto mercoledì mattina nel condominio di Monte Olimpino dove vive l’ex moglie con la figlia e il nuovo compagno di vita.
L’uomo, ticinese, si è presentato “armato” di martello e scalpello e, dopo aver forzato il portone d’ingresso del condominio e di fatto sfondato la porta dell’abitazione dell’ex moglie, ha trascinato via la figlia di 11 anni prendendola per un braccio. La bimba ha iniziato a piangere, salvo poi tentare di rassicurare la madre, comprensibilmente sconvolta da quanto stava accadendo: «Vado con papà».
Quando l’uomo si è allontanato è subito scattato l’allarme, e la polizia di frontiera ha bloccato in via Bellinzona l’auto con a bordo papà e bimba.
Il 43enne ticinese resta così in cella con l’accusa di sottrazione di minore, violazione di domicilio, danneggiamento e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
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