Cronaca / Como città
Martedì 21 Ottobre 2014
Chiede il pizzo per la bancarella
Incastrato dalle vittime
Arrestato dalla squadra mobile un ucraino di 33 anni che tentava di estorcere denaro. Fermato nel posteggio di via Castelnuovo, dove si organizza il “mercatino” del sabato
Voleva una sorta di “pizzo”, cento euro per consentire a due suoi connazionali di allestire il suo banchetto nel posteggio di via Castelnuovo, dove da qualche anno a questa parte la folta comunità ucraina di Como organizza al sabato un mercatino di compravendita e di scambio di oggetti usati o di prodotti tipici, che vanno e vengono da Kiev e dintorni.
Per questo motivo, sabato pomeriggio, agenti in borghese della squadra mobile della polizia di Como hanno arrestato con l’accusa di estorsione, un uomo ucraino di 33 anni, subito trasferito nel carcere del Bassone in attesa di essere interrogato dal giudice.
Secondo quanto denunciato dai due connazionali che hanno deciso di rivolgersi alla polizia, Basenko avrebbe iniziato ad avanzare pretese fin dallo scorso mese di agosto, insistendo per avere soldi: chi non avesse pagato non avrebbe potuto occupare la sua piazzola al sabato successivo.
Le richieste si sarebbero fatte sempre più pressanti fino all’intervento della polizia. Gli agenti hanno fatto in modo che le vittime acconsentissero a pagare, che prendessero appuntamento con il loro connazionale e che gli consegnassero le banconote, dopo che le stesse erano state opportunamente fotocopiate. L’uomo ha preso il denaro ed è stato arrestato.
L’area di via Castelnuovo, gestita da parcometri di Csu, può accogliere più di un centinaio di auto, ma è un dato di fatto che nei fine settimana sia effettivamente sottoutilizzata. È su questi presupposti che il Comune aveva raggiunto a suo tempo un accordo con la comunità ucraina, cui il sabato è consentita l’occupazione di una porzione dell’area di sosta limitata agli stalli più distanti dall’ingresso. Lo scorso mese di luglio, nel corso di una serie di controlli tra le bancarelle, la guardia di finanza aveva denunciato due corrieri per contrabbando, e aveva proceduto al sequestro di generi alimentari, medicinali, carburante e bevande alcolice, insieme a tre auto e a un furgone.
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