Cronaca
Lunedì 06 Aprile 2009
Claudio era una persona buona
la malattia l'ha trasformato
Il paese diviso sulla premeditazione del delitto di Viggù. Per alcuni era una tragedia annunciata, per altri era un raptus. Don Giuseppe, preghiamo per due famiglie distrutte
VIGGIÙ Viggiù si divide sulla premeditazione del delitto. Sull’esistenza o meno di un disegno preciso dietro le coltellate mortali costate la vita a Giampaolo Grilli, 52 anni. Se per alcuni, infatti, l’aggressione mortale è solo figlia di un raptus improvviso di violenza, aggravato dalla depressione di cui Claudio Baldan soffriva, esploso dopo anni di sofferenze, per altri è solo stato il finale di un dramma annunciato.
Sono in diversi ad ammettere come Claudio Baldan si sentisse addirittura perseguitato dalla presenza di Grilli. Al punto da presentare negli anni scorsi anche una querela, per ingiuria e minacce, nei confronti dell’ex amico. Atto a cui, sembra, avesse fatto seguito un colloquio coi carabinieri. Da un paio d’anni contatti e conflitti erano continui. «Ma non posso credere che Claudio abbia programmato l’aggressione - dice un'amica di famiglia -. Baldan è una persona buona. È stata la malattia a cambiarlo, a farlo precipitare in un incubo». «Non c’è giustificazione per questo omicidio - ripete - ma nessuno mi convincerà mai che è stato qualcosa di premeditato. Claudio ha perso la testa: la gelosia di una relazione vera o presunta della moglie con il vicino, i problemi di salute, la perdita del lavoro e la depressione crescente lo hanno schiacciato fino a farlo esplodere». Saranno le indagini, comunque, ad accertare la verità. «Noi - ha spiegato il parroco Giuseppe Poratelli, durante la messa - non possiamo fare altro che pregare per queste due famiglie distrutte da questo episodio di sangue che addolora tutta la nostra comunità».
Alessio Pagani
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