
Cronaca / Como città
Sabato 30 Agosto 2014
Como, il vescovo Coletti
«Società malata»
Sant’Abbondio, scelta la metafora del medico

Basilica di Sant’Abbondio gremita, per il tradizionale discorso del vescovo alla città, intitolato quest’anno “Dove stiamo andando? Il futuro tra previsioni, allarmi e speranze”. Coletti ha voluto «offrire preoccupazioni e propositi per la difesa dei valori fondamentali della vita umana e per lo sviluppo di un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto dai nostri padri».
Prima un richiamo: «Dobbiamo riconoscere la nostra pigrizia mentale. Esercitiamo lo spirito critico solo su pochi argomenti che ci stanno a cuore».
Secondo Coletti è «urgente concentrare l’attenzione sui problemi e sui rischi d’involuzione, su vere e proprie malattie che oggi minacciano l’umanità».
«Se ci accorgiamo per tempo di qualche virus che sta iniziando a diffondersi nella nostra cultura, possiamo trovare strategie efficaci di cura e di prevenzione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA