Comasco prosciolto dal crac
Sotto accusa in Svizzera per 11 anni

Era sotto indagine dal 2008 per il crollo di Aston Bank. Inascoltate le sue denunce

Undici anni dopo può finalmente lasciarsi alle spalle una vicenda giudiziaria che definire kafkiana è quasi banale. Tanto più che si è conclusa con un decreto di abbandono da parte della Procura: cadute le accuse nei suoi confronti. Accuse che, è bene precisarlo, non sono mai state formalizzate in una richiesta di rinvio a giudizio, ma che hanno “giustificato” per tutti questi anni una indagine sul suo conto.

Normali cronache del Belpaese? No, è la vicina Svizzera, una volta tanto, a far notizia per una vicenda di “malagiustizia”. Ed è un comasco ad averla avuta vinta: è il trader Roberto Rivera, (ex Lehman Brothers), che da dicembre 2008 era sotto inchiesta per reati finanziari connessi con il crac della banca svizzera Aston Bank. La notizia del suo proscioglimento è stata riportata ieri dal sito internet ticinese Il Caffè, che getta una luce sinistra sull’operato della Procura ticinese nella vicenda.

In tutti questi anni a Rivera sono stati sequestrati i soldi che aveva al di là del confine: prima tre milioni, e poi, quando il tribunale gli ha permesso di amministrarlo, sotto controllo della Procura, gli ulteriori cinque che era riuscito a guadagnare. Una performance che lascia pochi dubbi sulle sue capacità.

Lui, che si è sempre professato innocente, nel corso di tutti questi anni ha presentato istanze a ripetizione, offrendo indicazioni che sono rimaste inascoltate. Al procuratore pubblico, riporta sempre il Caffè, aveva messo per iscritto: «Ma come si fa a pensare che il maggior azionista, presidente del consiglio di amministrazione della Aston, Alessandro Fabiani (un 59enne italiano a suo tempo residente in Ticino, ndr), oltretutto rappresentante legale della banca, possa essere una figura marginale e sapere poco o nulla dell’intera storia»?. Il Caffè tira in ballo il gotha della giustizia ticinese: «Così disse e così scrisse Rivera - si legge sul sito - puntando l’attenzione su Fabiani, un tempo difeso da John Noseda, procuratore generale in Ticino sino all’estate 2018. Alessandro Fabiani, poco dopo lo scoppio della vicenda Aston, scomparve. “Scomparve - così Rivera ha più volte ricordato al Caffè - una settimana prima che la magistratura ordinasse il suo arresto e quello di Camillo Costa, ex direttore generale di Aston Bank”».

Il finanziere due anni fa aveva anche presentato un esposto alle autorità italiane, denunciando di avere ricevuto richieste di danaro dalla procura ticinese perché chiudesse il caso. «Non è dato sapere - conclude il Caffè - se e quanto il trader abbia accettato di dare (forse meglio sarebbe dire “offrire” al fondo gestito dal liquidatore). Si sa però che le ultime richieste non superavano il milione di franchi. Anzi».

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