Cronaca / Como città
Mercoledì 07 Maggio 2014
Contrabbando di motoseghe
Dodici denunce sul confine
Fermati dalla polizia con un’auto carica di merce a Monte Olimpino. Recuperati anche telefoni cellulari e 800 coltelli da cucina
Dalla Svizzera a Como passando per Ponte Chiasso fino alla stanza di un albergo di Varese. Dodici persone, tutte di nazionalità rumena, sono state denunciate dalle volanti della polizia di Como al termine di una di indagine lampo svolta nel giro di 24 ore dopo il fermo di un’auto bloccata l’altra notte a Monte Olimpino, appena fuori dall’autostrada.
Sull’auto viaggiavano in cinque, cinque uomini che si sono fermati all’alt ma che, fin da subito, hanno tradito un certo nervosismo. Nell’abitacolo, dopo avere controllato l’identità di ciascuno di loro, gli agenti hanno subito ritrovato due coltelli a serramanico, un set di coltelli da cucina e, nelle tasche di uno di loro, alcune ricevute di un deposito bagagli.
Dai bagagli al bagagliaio il passo è stato breve, e inevitabile: sotto il portellone posteriore del veicolo c’erano alcuni scatoloni che contenevano altre materiale, cioè altri coltelli da cucina e telefoni cellulari di marca Samsung. Agli agenti della volante, i cinque avrebbero riferito di essere in Italia per tentare di “piazzare” la merce, su incarico di un loro conoscente svizzero, disposto ad assicurare loro un compenso per ogni confezione di prodotti venduti in Italia, salvo poi provvedere all’ulteriore rifornimento di merce una volta esaurite le scorte. La mattina successiva, svolgendo altri controlli, i poliziotti sono riusciti a risalire fino alla stanza di un albergo della provincia di Varese, dove altri sette rumeni sono stati denunciati per il possesso di altro materiale.
Alla fine l’elenco è lungo: sono stati recuperate 25 confezioni contenenti due motoseghe ciascuna - per un totale di 50 motoseghe, 16 scatoloni contenenti 160 set di coltelli da cucina (cinque per ciascun set), 39 telefoni Samsung S4 e 4810 euro in contanti, di cui nessuno dei coinvolti è stato in grado di giustificare la provenienza.I cinque fermati a Monte Olimpino sono stati anche arrestati, salvo poi essere rimessi in libertà dopo la convalida del fermo, con un foglio di via di tre anni. L’accusa, per tutti, è quella di introduzione dello Stato di prodotti contraffatti e di ricettazione.n
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