Covid: ristoranti e bar
chiusi nei giorni festivi
Stop a cinema e feste
Ma è scontro governo-Regioni

La bozza del nuovo Dpcm: nelle altre giornate stop alle 18, Superiori: dad al 75%. Chiuse palestre e piscine QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA BOZZA

Arriva un giro di vite per molte attività legate al tempo libero, dalle uscite per andare nei locali alla nuotata in piscina: il nuovo dpcm contiene diverse restrizioni in questo senso per lasciare spazio alle attività essenziali. Un mini-lockdown, dunque, con alcune “raccomandazioni”, come quella di spostarsi dalla propria città il meno possibile o di rinunciare ad invitare amici e parenti a casa. Confermate tutte le altre misure già in vigore, dalle mascherine al fermo delle fiere locali, dalla sospensione delle gare (fatta eccezione per quelle regionali, nazionali e internazionali) all’obbligo di restare a casa con 37,5 di febbre.

Le misure previste dalle ordinanze regionali restano solo se più restrittive rispetto alle misure del Dpcm; per esempio resta il ’coprifuocò dalle 24 nelle Regioni in cui è stato deciso anche se la misura non c’è a livello nazionale; verrà rimosso solo se i Governatori decidono in tal senso.

Ecco tutte le novità. QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA PRIMA BOZZA

CHIUDONO PALESTRE E CINEMA. Stop anche per piscine, terme, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri spazi “anche all’aperto”. Chiudono anche i parchi tematici, restano aperti invece i parchi e le aree giochi per i bambini ma resta obbligatorio il distanziamento.

BAR E RISTORANTI, SERRANDE CHIUSE ALLE 18. Da lunedì 26 ottobre le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00. Sempre dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico mentre è consentita la ristorazione con consegna a domicilio e quella da asporto.

SCUOLA, DAD AL 75% ALLE SUPERIORI. Le scuole superiori adotteranno una Dad pari al 75% delle attività e dunque un 25% in presenza su tutto il territorio nazionale, uniformando le ordinanze regionali. Resta in presenza l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione, materna, elementari e medie.

VIETATE LE FESTE, SI RACCOMANDA “STOP OSPITI A CASA”. «Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi».

SOSPESI I CONCORSI PUBBLICI E PRIVATI. Dalla sospensione sono esclusi quelli per il personale sanitario e per quello della protezione civile. Salve, inoltre, «le procedure in corso».

NIENTE CONVEGNI E CONGRESSI. Si potranno tenere solo con modalità a distanza.

MANIFESTAZIONI SOLO “STATICHE”. E nel rispetto delle distanze e delle altre misure di contenimento.

RACCOMANDATO DI RESTARE NEL PROPRIO COMUNE. «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune».

POSSIBILE CHIUSURA DI PIAZZE ALLE 21. “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. Lo prevede la prima bozza del Dpcm a cui sta lavorando il governo.

SCONTRO CON LE REGIONI. Le Regioni, in una lettera inoltrata in serata, chiedono all’unisono al governo di non decretare la chiusura di ristoranti, bar pasticcerie e gelaterie alle 18, misura. Vogliono “salvare” i ristoranti, lasciando che i bar chiudano alle 20.

Lo stallo, di fatto, fa slittare tutto a domani. Sia la firma del Dpcm che la conferenza stampa che, nel primo pomeriggio, Conte aveva ipotizzato di fare in serata, intorno alle 20.30

Le Regioni chiedono anche il potere di mettere in campo la Dad al 100% per le suole superiori e le università e manifestano perplessità sulla chiusura dei confini. Ma c’è chi, come il governatore della Campania Vincenzo De Luca, va oltre. «De Luca ha ritenuto improponibile la chiusura alle ore 18, riconfermando quindi la volontà di mantenere gli orari già previsti dall’ordinanza regionale, con chiusura alle 23». Domani, probabilmente nel pomeriggio, Conte in una conferenza stampa farà chiarezza e comunicherà le nuove misure.

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Eco di Bergamo Decreto 24 ottobre