Deputati e furbetti dei bonus
I comaschi: «Una vergogna»

Tre leghisti, uno di Italia Viva e uno del Movimento 5 Stelle. Condanna unanime da parte dei colleghi parlamentari comaschi

Tre leghisti, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva. Sarebbero questi gli identikit dei cinque deputati che hanno chiesto i bonus da 600 euro che Roma aveva messo a disposizione per aiutare le persone in difficoltà a causa del Covid. E questo nonostante lo stipendio netto da parlamentare sia di oltre 12mila euro al mese.

I comaschi si chiamano fuori e parlano di «vergogna». «Da anni non ho la partita Iva - commenta Nicola Molteni - e giudico vergognoso che un parlamentare chieda il contributo e che non ci sia un’esclusione automatica. C’è gente che sta ancora aspettando il contributo della cassa integrazione. Un comportamento vergognoso, anche se si tratta di miei colleghi». Niente partita Iva nemmeno per Alessandra Locatelli, che dice: «Non può esistere una cosa simile, con tutte le persone che hanno bisogno. Se davvero le cose stanno così, mi auguro che se si tratta di un errore restituiscano subito i soldi e si proceda alla sospensione di chi ha fatto il furbo». Poche parole arrivano da Claudio Borghi: «Io non ho la partita Iva - dice sottolineando di non aver chiesto nulla - e adesso credo che si farà un’indagine interna, si valuterà quello che è successo e si prenderanno i provvedimenti del caso». Da ultimo, sempre in casa Lega, Eugenio Zoffili: «Non ho nemmeno la partita Iva - commenta - e nel periodo del Covid ho, come molti miei colleghi, cercato di aiutare in silenzio, con donazioni, associazioni e realtà del nostro territorio. Ad ogni modo parliamo di un comportamento che non è accettabile e verranno presi i provvedimenti necessari, come ha detto Salvini».

Sul fronte Cinque Stelle Giovanni Currò, ha scritto su Fb: «Qualcuno non conosce davvero la vergogna! Mi auguro che non sia nessuno di quelli che critica il reddito di cittadinanza». E ancora: «Ma cosa fanno questi illustri onorevoli con questi 600 euro a fronte della cifra che incassano ogni 27 del mese? Noi ci tagliamo lo stipendio restituendolo ai cittadini, ma purtroppo qualche parlamentare furbetto arraffa tutto quello che può».

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