Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 24 Aprile 2015
Disco abusiva, la prova su Facebook
Ecco com’era la notte in via Cantù
La pagina “Messina’s Party”, ancora attiva, promuove il capannone come un locale. Foto, post e commenti dei ragazzi. «Facciamo una festa ispirata ai cartoni animati»
Ci sono i ragazzi che ballano mentre le luci cambiano colore. I drink nei bicchieri di plastica. I timbrini sulle mani di chi ha varcato l’ingresso a pagamento, 10 euro con consumazione, 5 senza. La folla. Come in una vera discoteca: definizione usata anche gli stessi organizzatori.
Per quello che nelle ipotesi di reato della polizia locale di Cantù altro non è che un locale senza uscite di sicurezza, aperto illegalmente al pubblico.
“Messina’s Party”, come è stata chiamata dai teenager - con il cognome di nonno Francesco, il 75enne proprietario dei muri - l’ex stireria di via Cesare Cantù 4. Tutto visibile - si potrebbe dire: promosso - su Facebook.
“Messina’s Party. Discoteca”, il titolo e la categoria affibbiata alla pagina del social network. Dove i giovani potevano mettersi d’accordo nei giorni precedenti, per scegliere i dettagli della serata. E rivedersi in foto.
I “mi piace” sono 176
E dove spunta anche qualche commento dopo il blitz di sabato della polizia locale: 165 minorenni presenti, 44 di loro al di sotto dei 16 anni, quest’ultimi sottoposti ad alcoltest, 6 di loro con un tasso fino a tre volte oltre il limite per guidare un’auto.
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