Dopo il disastro di Pioltello
tremano i pendolari
Milano, tre morti e tanti interrogativi

Trovato un pezzo di rotaia a un km dal treno. Gli esperti mettono sotto accusa l’infrastruttura. Trenord si scusa per la gaffe del comunicato. Sui social monta la rabbia degli utenti.

E’ di tre morti - tre donne - cinque feriti gravi e una cinquantina di feriti lievi il tragico bilancio dell’incidente ferroviario di giovedì mattina alle 7 all’altezza di Seggiano di Pioltello, alla periferia di MIlano, dove è deragliato un convoglio Trenord partito da Cremona alle 5.30 e diretto a Milano Porta Garibaldi, dove sarebbe dovuto arrivare alle 7.24

Il deragliamento secondo Rete ferroviaria italiana è stato provocato dal cedimento di una rotaia dopo il passaggio del locomotore e dei primi vagoni. Il convoglio aveva sei carrozze.

Secondo una prima ricostruzione Rfi il treno ha percorso con alcune ruote fuori dalle rotaie circa due chilometri prima che una delle vetture andasse a sbattere contro un palo della trazione elettrica e si accartocciasse. Resta da capire come mai il macchinista non se ne sia accorto o come mai i sistemi di controllo non avessero bloccato il treno.

«Quando ho sentito che il treno vibrava tanto, ho azionato subito il freno ma era già troppo tardi, era già fuori dai binari». E’ questo, in sostanza, il primo racconto reso agli investigatori dal macchinista che guidava il treno deragliato stamani nel Milanese.

Il treno deragliato ha anche attraversato, quando parte dei vagoni era già fuori dai binari, la stazione di Pioltello lasciando una scia di scintille. E’ quanto mostrerebbe il video di una telecamera di sorveglianza visionato nell’ambito delle indagini e nel quale si vede anche un uomo sulla banchina che si allontana spaventato.

La rotaia che ha ceduto sulla linea Cremona-Milano stava per essere sostituita. In quel tratto erano in corso lavori di manutenzione. Lo prova una fotografia scattata esattamente nel punto in cui è avvenuto il cedimento, un paio di chilometri prima di quello in cui il treno si è poi scomposto. In quel punto manca un pezzo di rotaia lungo una ventina di centimetri che è stato trovato a un km di distanza. Accanto al binario, il tratto di binario nuovo che avrebbe dovuto sostituire quello vecchio e per il quale erano in corso i lavori di manutenzione. Secondo una prima ricostruzione, la dinamica dovrebbe essere questa: la rotaia cede al passaggio delle prime carrozze, ma quelle che escono dai binari sono solo quelle centrali. Il treno continua la sua corsa, ma le carrozze centrali hanno ormai le ruote fuori dal binario. Due chilometri dopo si intraversano ed è il deragliamento vero e proprio.

Il terzo vagone è stato il primo a deragliare. Ha abbattuto tre pali dopo essere uscito dall’asse e poi ha colpito anche un quarto palo, quello che, in sostanza, lo ha fermato. Ed è proprio sul terzo vagone che viaggiavano le tre vittime. Sono elementi che emergono dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, sul disastro ferroviario di Pioltello. Gli inquirenti hanno individuato anche quello che hanno chiamato il «punto zero», ossia il punto dove si è verificata la rottura del binario sopra una giuntura. E’ un pezzo di 23 centimetri, saltato dalla rotaia. E’ a un chilometro circa di distanza dalla stazione di Pioltello. Da lì, stando alle indagini, partono i segni sui binari che testimoniano il deragliamento. La motrice del treno era in coda e avrebbe continuato a spingere. Mentre sono deragliati subito il terzo e quarto vagone (i primi due e gli ultimi due no). Il macchinista la governava dal primo vagone. Il treno si è fermato circa un chilometro dopo la stazione di Pioltello.

«Andava tutto bene, all’improvviso il treno ha iniziato a tremare, poi si è sentito un boato e le carrozze sono uscite dai binari». E’ questa una delle prime testimonianze di uno dei passeggeri che erano sul treno deragliato stamani a Seggiano di Pioltello. «Quasi subito - ha aggiunto l’uomo, salito alla stazione di Crema - abbiamo capito che cosa era successo».

Per svolgere tutti gli accertamenti necessari nell’inchiesta sull’incidente del treno deragliato nel Milanese, gli inquirenti nelle prossime ore iscriveranno, come atto dovuto, i responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana nel registro degli indagati. Non è escluso, allo stato, che siano necessarie anche altre iscrizioni tecniche come quelle di alcuni responsabili di Trenord. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti per disastro ferroviario colposo.

Intanto Trenord si scusa per il comunicato del mattino in cui parlava di inconveniente tecnico. Ma sui social monta comunque la rabbia degli utenti e dei comitati che da anni denunciano le manchevolezze della rete, gli investimenti insufficienti e le condizioni di viaggio sui convogli di Trenord.

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