Cronaca / Como cintura
Martedì 10 Settembre 2013
Dopo la mensa lo scuolabus
Chi non paga resta a terra
Fino Mornasco, un piano per escludere gli scolari in arretrato con le rette
Il sindaco: «Forniremo gli elenchi con le foto di tutti i bimbi iscritti al servizio»
L’autista dello scuolabus di Fino Mornasco dovrà tenere una mano sul volante e una mano per leggere l’elenco dei morosi.
Dopo la decisione del Comune di escludere dai servizi scolastici gli alunni i cui genitori abbiano debiti pregressi, insorgono non poche grane per l’amministrazione a due giorni dall’inizio delle lezioni. Il consigliere Luigi Pecorelli per esempio si domanda: «Come farà l’autista a decidere chi sale e chi non sale? Se le famiglie, pur senza aver pagato, da giovedì manderanno i bimbi alla fermata l’autista come farà a riconoscerli?».
Le famiglie morose nel comprensivo di Fino Mornasco sono 69, con debiti ingenti tra i mille e i duemila euro, nonostante due solleciti non si sono mai rivolte agli uffici deputati per dimostrare difficoltà nei pagamenti, da qui la decisione contestata del comune di escluderle.
Giovedì però si parte e alle fermate in attesa del pullmino potrebbero presentarsi casi spinosi. In teoria i genitori sono obbligati per legge ad accompagnare i bimbi alla fermata, specialmente se piccoli, ma non accade sempre, quasi mai alle secondarie. Non avendo pagato e non potendo salire resterebbero soli al palo. Il sindaco Giuseppe Napoli ribatte: «Insieme all’autista ci sarà una accompagnatrice, le daremo l’elenco dei bambini iscritti al servizio. C’è nome e foto sui fogli e le famiglie devono venirli a prendere e portarli. Vedremo giovedì cosa succederà, ma siamo speranzosi perché la gente sembra avere capito ciò che chiediamo: il rispetto delle regole».
Dopo il clamore suscitato dalla vicenda sempre più morosi stanno regolarizzando la loro posizione, altri 2mila euro sono stati recuperati dalle casse comunali dopo i 15mila della scorsa settimana, il totale dei debiti delle famiglie ammontava a 43mila euro. Il servizio scuolabus è gestito direttamente dal Comune attraverso una cooperativa, al contrario del servizio mensa dove anche le maestre partecipano alla gestione del refettorio. Proprio a questi lavoratori pensa ancora il consigliere Pecorelli: «Il Comune chiede il rispetto delle regole, poi però tocca all’autista e alla maestra non far salire o non dar da mangiare ai bimbi. Scaricano il barile. Rispettare le regole è giusto, anche l’amministrazione potrebbe incominciare magari eliminando i suoi sprechi». Il sindaco replica a stretto giro: «Su questa questione si è detto fin troppo, non deve diventare una barzelletta: pretendiamo solo il rispetto delle regole».n
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