«È una festa neonazista?
Invitiamo i partigiani»
L’invito all’Anpi dagli organizzatori del party di estrema destra
Secca la replica: «Siamo preoccupati, questi raduni sono da vietare»
Ribadiscono di non avere niente da nascondere: quella del 27 luglio sarà una festa d’estate con birra e carne alla griglia. Ma attraverso un comunicato i membri dell’associazione comasca Militia - vicina al movimento di estrema destra Forza Nuova - rilanciano: Anpi e Osservatorio Democratico vengano pure a fare un giro, «saranno graditi ospiti».
A scatenare la polemica è stato l’allarme lanciato da Osservatorio Democratico - gruppo di monitoraggio delle “nuove destre” - sul rischio che la festa in programma tra il 27 e il 28 luglio, in un luogo non meglio precisato tra Erba e Canzo, si trasformi in un raduno neonazista. «Sarebbe ora di vietare appuntamenti di questa natura - ha ribadito ieri Saverio Ferrari di Osservatorio Democratico a La Provincia - perché lo scopo è quello di propagandare l’odio razziale».
Un allarme fatto proprio anche dalla sezione comasca dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Ma Fabio Aiani, presidente dell’associazione Militia, respinge le accuse: «Il supposto raduno neonazista - scrive in un comunicato - sarà in realtà una semplice grigliata tra amici, organizzata dall’associazione culturale di cui faccio parte, senza la partecipazione di alcun gruppo musicale e senza adesioni ufficiali da parte di altri gruppi».
Per Aiani, insomma, non ci sarà alcuna band nazirock. E non arriveranno militanti di estrema destra da tutta Italia. «Se Anpi e Osservatorio Democratico vorranno verificare la veridicità delle mie affermazioni - conclude - saranno graditi ospiti». L’invito c’è, ma il luogo dell’evento non si conosce. Sappiamo che si terrà tra Erba e Canzo, in un terreno privato lontano dai centri abitati. Ma le coordinate precise verranno rese note solo in seguito.
Piuttosto che rispondere a un invito considerato come una provocazione, il presidente della sezione comasca dell’Anpi - Guglielmo Invernizzi - preferisce rilanciare le preoccupazioni del movimento. «Siamo preoccupati - dice - perché si tratta di un raduno allargato a diverse forze neofasciste. Chiederemo un incontro con le forze dell’ordine e le autorità competenti».
In Italia, continua Invernizzi, «oltre alla Costituzione ci sono specifiche leggi antifasciste. Purtroppo sono in larga parte inapplicate. Le forze dell’ordine continuano a monitorare raduni che dovrebbero semplicemente essere vietati».
Anche se in luoghi privati, per il presidente dell’Anpi, «si tratta comunque di eventi pubblicizzati e aperti a tutti. Quando conosceremo il luogo preciso, parleremo anche con l’amministrazione comunale competente».
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