Effetto-crisi: aumentano
le cambiali protestate

Diffusa mancanza di liquidità, prima causa di insolvenza. In crescita sensibile anche il numero di titoli annullati per irregolarità

Sarebbe in netta crescita, negli ultimi mesi, il numero delle cambiali protestate. È quanto emerge dalle proiezioni formulate dalla Camera di commercio di Como, che confermano gli effetti della crisi sul debito e una diffusa mancanza di liquidità, prima causa di insolvenza. Non solo: sempre secondo i dati dell’ente di via Parini, è in crescita sensibile anche il numero di titoli annullati per irregolarità nella compilazione dei bollettini. In due parole: la cambiale che non abbia i bolli timbrati e quindi validamente annullati non può essere protestata. Gli ufficiali levatori, negli ultimi mesi, ne hanno respinte a centinaia, proprio per questo motivo. Se le marche non sono state annullate in posta, la cambiale non ha alcun valore.
Gli ultimi dati a disposizione in materia di «pagherò cambiarii» e di «cambiali tratte» (quella in cui il "traente" dà ordine al "trattario" di pagare una somma al portatore del titolo) fotografano in modo compiuto il profilo di un fenomeno ancora molto diffuso. Prima degli effetti della crisi economico-finanziaria, cioè nel 2007, in provincia di Como si era registrato, a fronte di un totale di cambiali per 29 milioni di euro, un calo di titoli protestati dell’11%. Per l’esattezza le cambiali protestare furono 6325, pari a circa 9 milioni di euro. Scendeva anche l’importo medio di ogni singola cambiale, che passava da 1795 a 1429 euro.
Sempre nel 2007 furono invece 1341 gli assegni protestati, l’1% in meno rispetto all’anno precedente, per complessivi sei milioni di euro. Come per le cambiali, anche alla voce assegni si registrava un calo dell’importo medio per effetto protestato, sceso a 4470 euro.

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