Erba, opere pubbliche bloccate
Il Comune chiede aiuto ai privati

Il modello è il centro sportivo del Lambrone: per realizzare opere pubbliche, che si parli di ristrutturare una villa piuttosto che di realizzare un sottopassaggio, la collaborazione con i privati sarà sempre più importante. Se non una scelta obbligata.

Del resto - come lascia intendere il dirigente del settore Risorse dell’ente Letizia Rossini nella sua ultima relazione - pensare di investire grosse somme di denaro basandosi sui proventi delle alienazioni, piuttosto che sugli introiti dei permessi di costruire, è un’utopia.

La tesi del dirigente è che «finanziare investimenti attraverso lo strumento del project financing (la collaborazione tra pubblico e privato, ndr), la sponsorizzazione di opere e gli investimenti sostenuti da enti privati consentirebbe di realizzare opere pubbliche senza gravare sul bilancio comunale».

L’alternativa è che i lavori restino al palo per mesi: basti pensare al piano asfaltature, che comprende il grande parcheggio dello scalo merce, previsto per la primavera del 2014 e in partenza tra marzo e aprile 2015 con un anno di ritardo.

Del resto anche nel 2014 alienazioni e permessi di costruire - ovvero le principali fonti di finanziamento per le opere pubbliche - hanno creato non pochi problemi. Nel primo caso il Comune contava di incassare poco più di un milione di euro dalla vendita di beni (a partire da alcuni terreni edificabili in via Bellini invenduti da anni), ma l’incasso è stato di soli 102mila euro. Quanto poi ai permessi di costruire, il Comune ha guadagnato 1,2 milioni di euro (a fronte di 1,6 milioni di euro preventivati): peccato che i soldi siano arrivati nell’ultimo trimestre e questo ritardo «non ha consentito una programmazione ottimale degli interventi da realizzare». Insomma, i soldi sono arrivati troppo tardi.

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