Cronaca / Como città
Domenica 27 Ottobre 2013
Errori nelle multe
Ci sono le prove
Farmacie, tabaccherie e negozi in franchising sanzionati per la pubblicità. «Ma sono esenti». I commercianti infuriati: «Come dare indicazioni se il Comune non ci spiega i criteri?»
Sanzioni per l’insegna obbligatoria per legge, per la tenda o la vetrofania firmata, ma anche per aver esposto un poster in vetrina. Interpretazioni delle norme discordanti, richieste di pagamento a esenti, ma anche bollettini per pubblicità che nel periodo indicato non c’erano.
Dopo le proteste degli ultimi giorni sui 2.137 accertamenti inviati da Ica, società privata incaricata dal Comune alla riscossione dei tributi della tassa sulla pubblicità, a Como regna il caos con cittadini e associazioni di categoria che cercano di capire cosa sia dovuto e cosa no.
Gli errori ci sono, lo ha confermato anche il sindaco Mario Lucini dopo l’incontro di venerdì in Comune con i commercianti, ma che tra le multe ci siano anche categorie esenti è la conferma che regna la confusione totale.
Tra i sanzionati più infuriati tabaccai e farmacisti, ma anche i titolari dei franchising, tutte categorie esentate. La “T” di tabacchi o la croce verde luminosa esposte all’esterno dell’esercizio sono obbligatorie per legge (D.Lgs.507/93) sempre che le dimensioni non superino il mezzo metro quadrato di superficie. Esenzione citata anche al punto 9 dell’articolo 12 del Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni.
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