«Estate senza treni
Inferno sulle strade»

Trasporti Galli di Valtellina Turismo: «Sarà un sacrificio enorme, speriamo che i lavori servano per migliorare»

Settantacinque giorni, dal 26 giugno al 9 settembre, senza treni in Valtellina e la prospettiva di un’estate calda più sulle strade che non per le temperature.

I bus sostitutivi

L’annuncio, non di Rfi, ma del responsabile dell’autotrasporto di Confartigianato durante l’assemblea dell’associazione della chiusura totale della ferrovia da Colico a Tirano durante i due mesi estivi ha provocato immediate reazioni. E soprattutto molte preoccupazioni che, peraltro, la situazione delle strade intorno a Sondrio nella mattinata di ieri non hanno fatto che acuire. Alcuni lavori sulle rotaie in prossimità del passaggio a livello del Trippi hanno infatti creato code chilometriche sulla tangenziale di Sondrio e fino alla rotonda di Poggiridenti costringendo i veicoli a procedere a passo d’uomo lasciando presagire situazioni vicino al collasso quando sull’unica arteria viaria dovranno riversarsi anche gli autobus sostitutivi.

Il calcolo lo ha fatto per primo la Filt Cgil di Lecco e Sondrio: 64 corse di treni al giorno soppresse necessitano di 3-5 bus sostitutivi che per oltre due mesi viaggeranno sulle strade, a cui si dovranno aggiungere i mezzi pesanti che dovranno trasportare i prodotti che non potranno andare sui treni merci. Un delirio proprio nei mesi estivi del turismo.«Capisco la necessità di salvaguardare i lavoratori e gli studenti in un periodo in cui le scuole sono chiuse e anche le altre attività sono in parte ridotte (penso in particolare alle aziende in agosto) - dice Roberto Galli, di Valtellina turismo -, ma questo è anche il momento in cui arrivano turisti e villeggianti. E molti di loro utilizzano il treno. Sicuramente gli impatti ci saranno e non saranno di poco conto». Galli, così come anche i sindacati, ipotizza disagi soprattutto sulle strade «che - dice - già adesso sono insufficienti per il carico di traffico presente.

«Ma insomma, se vogliamo avere un servizio migliore dobbiamo accettare anche questi sacrifici». Sacrifici che potrebbero pesare anche sulle tasche dei cittadini: nel momento in cui il costo della benzina sta tornando a salire poter viaggiare in treno rappresenta anche un risparmio da questo punto di vista.

«Speriamo solo che vengano fatti tutti i miglioramenti previsti per le Olimpiadi e non si debba poi assistere ad altre chiusure» conclude Galli.

Rfi parla espressamente di «lavori multisettoriali propedeutici alle Olimpiadi 2026», ovvero il rifacimento di tutta la linea che significa nuovi binari e nuovi impianti. Interventi significativi. «La circolazione - confermano - sarà interrotta dall’1 del 26 giugno alle 23,59 del 9 settembre». Intanto alle informazioni non ce ne sono, ma nei prossimi giorni Rfi dovrebbe dare un dettaglio maggiore delle opere che interesseranno la tratta.

Servizi riorganizzati

Intanto, come annunciato da Fausto Acquistapace, il referente trasporti di Confartigianato, Stps e le aziende provinciali più piccole del settore si stanno muovendo per garantire le corse che non potranno correre sui binari «Sarà riorganizzato tutto il servizio - dice Acquistapace - non cosa di poco conto, ma d’altro canto non c’erano altre alternative. I lavori vanno fatti, anche nel rispetto delle norme di sicurezza, e Rfi ha scelto il periodo in cui le scuole sono chiuse per arrecare meno danni possibili. Semmai l’unica preoccupazione è che i cantieri non vadano oltre la data stabilita».

Cosa che provocherebbe disagi aggiuntivi anche in termini di trasporto merci. L’ingente incremento del flusso di autoveicoli e autotrasporti sulla 38 rischia di avere pesanti ricadute sia da un punto di vista ambientale, oltre che per la stagione turistica, e sulla vita dei pendolari.

La speranza è che dal necessario confronto tra politica ed Rfi possano uscire le garanzie per la riduzione al minimo degli impatti anche sull’economia locale.

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