Cronaca
Martedì 14 Aprile 2009
Ex cinema Volta
in vendita a 200mila
Nella lista dei beni di Cernobbio alienabili anche la portineria di Villa Bernasconi che si può comperare a 600mila euro. Per Irene Fossati, capogruppo della maggioranza, si tratta di una svendita
Senza essere contraddetta, la capogruppo dell’opposizione Irene Fossati, tra la meraviglia del pubblico presente in aula, ha denunciato il fatto che il piano delle alienazioni abbia attribuito valutazioni incredibilmente basse ai due fabbricati, 200 mila euro per l’ex cinema e 600 mila per l’immobile di via Bernasconi collocati in posizione strategica nel cuore delle aree di eccellenza, a due passi da Villa Erba e, nel caso del Volta, a lato del municipio e dalla centralissima piazza Mazzini dove c’è il palazzo delle poste.
«Quello che meraviglia – dice la Fossati – è il fatto che l’ex cinema era stato acquistato tanti anni fa per una somma pari a 200 milioni di lire e i tecnici del comune ora lo abbiano valutato in questa maniera. D’altra parte, carta canta e allegata alla delibera 157 del 16 dicembre 2008 c’è una tabella con tutti i dati esplicativi e nella colonna riservata all’attribuzione del valore ci sono somme incredibilmente basse suffragate dall’annotazione che il comune ha già periziato e comunque effettuato una stima. Vorrei sapere come la pensano i carnobbiesi che ben conoscono il valore reale di quelle case. È vero che quella del cinema non si trova in buone condizioni, ma la cubatura è ragguardevole e la posizione risulta del tutto esclusiva. La casa di via Bernasconi, poi, si presta a essere trasformata in una villa».
In entrambi i casi si tratta di cospicue eredità lasciate negli anni ’80 dall’amministrazione presieduta da Enrico Lironi a beneficio del paese. L’eventuale alienazione dovrebbe avvenire con asta pubblica e probabile cambio di destinazione urbanistica in modo da incrementare il valore, ma se i prezzi base sono costituiti dalle valutazioni stabilite nella tabella approvata dalla giunta, le prospettive risultano piuttosto incerte.
Marco Luppi
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