«Faremo il palasport a Cantù,
ma sarà più piccolo»

Il sindaco Claudio Bizzozero dopo il naufragio del cantiere Turra pensa a un terzo progetto. «Sarà necessario coinvolgere la pallacanestro, lo faremo su misura per la società sportiva»

Due progetti di palazzetto sono naufragati. Ora potrebbe farsene avanti un terzo, ancora tutto da delineare, ma di certo dovrà avere due caratteristiche: dovrà essere un’opera proporzionata alle esigenze della città e dovrà vedere il coinvolgimento della Pallacanestro Cantù fin da subito.

Perché «il palasport cittadino deve essere un abito su misura per la squadra – dice il sindaco Claudio Bizzozero – eppure in passato non si è mai pensato di prendere le misure a chi quell’abito avrebbe dovuto indossarlo». Ma che, a oggi, resta ancora in mutande, con licenza parlando.

Il primo Palababele, con i suoi vent’anni di degrado e venti miliardi di vecchie lire buttati, è ormai storia passata. A giorni si arriverà al termine dell’iter di risoluzione del contratto per il project in atto, il Palababele 2 visto l’esito, e la speranza è che non ci siano strascichi giudiziari, che Turra non impugni. Ma poi arriverà la parte più difficile, trovare una soluzione, un futuro per quel buco in corso Europa e dare una casa al basket cittadino.

«Una cosa è certa – garantisce Bizzozero – se ci saranno le condizioni per realizzare un terzo palazzetto dovrà avere alcune caratteristiche ben chiare da subito. La prima, una dimensione commisurata alle esigenze della città, all’insegna del buonsenso. E per arrivare a realizzarlo si dovrà avere il coinvolgimento fin da subito dei soggetti maggiormente titolati a dire la loro su questo argomento, la Pallacanestro Cantù».

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