Fino, esplosione alla Lariana
Tecnici al lavoro dopo la paura

Non sono ancora chiare le ragioni che hanno provocato il “botto” del serbatorio dell’azienda che si occupa della depurazione delle acque

Non sono ancora chiare le ragioni all’origine dell’esplosione, nella sera di domenica, di un serbatoio della Lariana Depur. A distanza di ore e dopo una notte di paura per il tremendo botto che ha fatto tremare anche i vetri delle case di Socco, Cadorago, Casnate e Senna, i tecnici si sono messi a l lavoro nel tentativo di risalire alle cause dell’incidente.

A rendere le cose più difficili anche il fatto che, per lungo tempo, non era stato possibile individuare il luogo dell’esplosione e molti avevano pensato che si trattasse di una delle aziende chimiche della zona. Alcune persone si sono addirittura riversate in strada.

Secondo i primi accertamenti il silos conteneva una soluzione a base d’acqua leggermente alcolica, circa 18 gradi. Questo liquido è utilizzato dalla Lariana Depur per alimentare dei particolari batteri che servono a depurare le acque fognarie di case e industrie, l’acqua viene poi riversata nel torrente Livescia, un affluente del Seveso. In ogni caso una sostanza non particolarmente pericoloso e, per questo, ancora non è chiaro che cosa possa aver causato l’innesco.

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