Grande mostra a Como
«Sì a un progetto per pensare»

Collina: «Una volta ho visto un’esposizione di Monet che faceva piangere

Como

«Guardi io temo solo una cosa. Una mostra di quadri che faccia rimpiangere i quadri che non ci sono. detto questo,ormai va bene tutto, ho visto mostre orrende e la gente è stata contenta lo stesso».

Giuliano Collina, pittore, dice che Flaminio Gualdoni, il critico d’arte che ha curato “Ritratti di città” sa il fatto suo. E che quindi la mostra organizzata dall’assessore Luigi Cavadini, che sarà esposta a Villa Olmo a dal 27 giugno sarà sicuramente meglio di quella dello scorso anno.

Grandi pecche

«Io se fossi stato nei panni dell’assessore Cavadini sarei stato fermo un anno, perchè c’era la crisi ed era meglio non affrettarsi con una proposta poco pittorica che la gente non ha capito. Detto questo, anch’io concordo con Gualdoni sul fatto le mostre debbano essere guidate da un’idea più che da un capolavoro».

«Intendiamoci - chiarisce il pittore - se c’è un capolavoro ben venga. Ma cos’è una mostra spettacolo? Quelle di Gaddi lo erano? Non tutte. Rubens magari, ma quella sui fiamminghi , per esempio, era orrenda. Eppure la sta portando in giro per il mondo e la gente accorre. Perchè ormai va bene tutto. Una volta ho visto una mostra di Monet che Monet non si sapeva neppure dove fosse di casa. C’erano gli avanzi degli avanzi degli avanzi dipinti chissà quando. A Milano, ultimamente, ho visto mostre oscene. Eppure la gente va e dice: “ho visto una mostra bellissima a Palazzo Reale”. È questo che mi spaventa che la gente non capisca cosa ha visto».

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