Green pass: verso l’obbligo
su bus e metropolitane

Obbligatorio anche per altre categorie di statali. Lunedì 6 settembre incontro tra sindacati e imprese

Il green pass obbligatorio per i dipendenti statali, per tutte quelle categorie che lavorano nei luoghi dove è già richiesto e - forse - anche per gli autisti del trasporto pubblico locale e per i passeggeri. L’ultimo nodo sull’estensione del certificato verde - prevista con un nuovo decreto e con misure in vigore da ottobre - riguarda ora l’accesso al trasporto pubblico locale (Tpl) e il controllo del pass sui mezzi. Il tutto in attesa dell’incontro tra sindacati e imprese fissato per lunedì 6 settembre, quando Cgil, Cisl e Uil vedranno Confindustria e Confapi per discutere del lasciapassare sui luoghi di lavoro.

Con l’Italia senza cambi di colore per almeno una settimana (in giallo c’è la sola Sicilia, il resto della Penisola è in fascia bianca) l’obiettivo del Governo resta il raggiungimento entro fine settembre dell’80% della platea vaccinale immunizzata. Un dato importante che sembra ormai essere alla portata ma che potrebbe non significare l’immunità di gregge, per la quale mancherebbe ancora il completamento del ciclo vaccinale per almeno altri 7 milioni di persone. Per questo una misura efficace per alzare l’asticella, puntando all’85% di immunizzati tra gli over 12 ad ottobre, potrebbe essere proprio l’allargamento del certificato verde. Aldilà del confronto politico già in corso sull’argomento, restano però una serie di questioni da risolvere. Se è già obbligatorio mostrare il pass per salire su treni, aerei o pullman a lunga percorrenza, la nuova manovra governativa potrebbe inglobare bus, tram e metropolitane.

Sul piano pratico, la misura potrebbe essere facilitata dal fatto che i controllori, bloccati per la pandemia allo scopo di evitare contatti diretti, stanno gradualmente tornando sui mezzi del trasporto locale, per verificare distanziamento e - almeno per ora - utilizzo delle mascherine. La questione degli accertamenti anti-Covid dovrà però essere ancora chiarita in tutti i suoi aspetti: già sulla verifica dei dispositivi di protezione da parte degli ispettori del Tpl è in corso una trattativa nazionale tra governo e sindacati, che al momento sono contrari.

Intanto la road map avviata fin dal 6 agosto scorso - quando fu deciso l’obbligo per accedere nei ristoranti, bar e cinema - prosegue ed è quasi certo che i temi sull’allargamento del pass ad altri settori saranno discussi in una cabina di regia giovedì prossimo. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo le parole del premier Draghi di giovedì scorso, ha annunciato che nei «prossimi giorni» arriveranno «decisioni» per «una estensione del certificato ad altri ambiti della vita delle persone». Il rappresentate del governo aveva aggiunto anche che non è preclusa la possibilità, nel caso «ve ne dovesse essere bisogno» di «poter anche utilizzare l’obbligo di vaccinazione, che già esiste per il personale sanitario e che la Costituzione consente con iniziativa legislativa e che noi riteniamo sia uno strumento a disposizione del Parlamento e del governo nel caso in cui ciò dovesse essere necessario». Un’ipotesi, quest’ultima, che sembra lasciare il passo a quella sull’obbligo del green pass.

Ma a condizionare le decisioni - oltre ai numeri sulle somministrazioni del vaccino - sarà l’impatto della prossima ondata autunnale del virus all’orizzonte. Al momento i dati si mantengono per fortuna stabili: sono 6.157 i positivi ai test individuati nelle ultime 24 ore e 56 le vittime in un giorno. Su 331.350 tamponi effettuati il tasso di positività è dell’1,8%, rispetto al precedente 2,2%. In terapia intensiva ci sono in tutta Italia 569 persone ricoverate per il Covid (+13) e sono stati 53 gli ingressi in un giorno.

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