Cronaca / Como città
Domenica 21 Luglio 2013
«Ho dovuto divorziare da mio marito
per pagargli la retta della casa di riposo»
Costretta a separarsi dal marito, dopo 50 anni di matrimonio, per poter avere la pensione.
Como
Costretta a separarsi dal marito, dopo 50 anni di matrimonio, per poter avere la pensione.
È la storia di una settantenne comasca, che nelle scorse settimane si è presentata – suo malgrado – davanti al giudice per sancire la fine, ma solo davanti agli occhi della legge, dell’amore con il consorte. Il tutto per aggirare uno di quei cavilli burocratici che appaiono pensati solo per rendere più complessa la vita delle persone.
A raccontare la storia è uno dei figli dei due coniugi, che chiede di restare anonimo per evitare che qualcuno possa impugnare la sentenza di separazione dei genitori.
«Mio padre ha superato gli 80 anni e da dieci è malato di Alzheimer. Alla fine del 2010 siamo stati costretti a ricoverarlo presso una struttura sanitaria, perché aveva bisogno di essere seguito tutto il giorno». E così avviene. Tutta la pensione, poco più di 2mila euro - accompagnamento compreso - che coprivano le esigenze sue e della moglie, all’improvviso finisce per intero nel pagamento della retta.
La moglie, casalinga per tutta la vita, chiede allora di poter avere una pensione minima visto che il marito non vive più con lei e non la può più mantenere.
L’unica soluzione trovata non piace alla donna. «Mia mamma non ne voleva sapere di separarsi. Le abbiamo spiegato che non sarebbe cambiato nulla nel rapporto tra lei e papà».
E così vengono avviate le pratiche necessarie. Una trafila di quasi un anno tra tutori, avvocati e poi le udienze davanti al giudice.
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