I bambini di Chernobyl
A Como per rinascere

Dalla Russia sono arrivati a Como in 27, hanno tra i 7 e gli 11 anni

Patelli, presidente del comitato: «I benefici per loro sono evidenti»

Vengono dalla Russia o dalla Bielorussia, trascorrono le vacanze a Como e tornano a casa diversi, carichi di nuova immaginazione, a volte persino pronti a realizzare un sogno. Sono i “bambini di Chernobyl”, quelli che a distanza di 18 anni dalla catastrofe nucleare ancora portano i segni di una contaminazione che rende fragile il loro futuro.

«Un soggiorno anche solo per un mese o due all’anno lontano dalla zona dove l’inquinamento radioattivo è ancora elevato produce effetti benefici sull’organismo diminuendo sensibilmente la probabilità di malattie tumorali molto diffuse», riferisce Elisabetta Patelli, presidente del Comitato Famiglie Comasche che con il supporto dell’associazione Versoest Onlus promuove l’accoglienza all’insegna di un recupero di salute e vitalità che non riguarda soltanto il fisico.

Vantaggi per la salute

«Una delle molle che ci ha spinti ad avviare questa iniziativa (decollata a Como nel 2011 grazie ad alcune famiglie che ospitarono 5 bambini russi, ndr) è sicuramente il vantaggio per la salute, rilevante e scientificamente misurabile», prosegue Patelli sottolineando un drastico decadimento di alcuni elementi radioattivi che già dopo poche settimane, risultano ridotti mediamente del 70%, con picchi fino al 90%.

Ma l’inserimento dei piccoli nelle famiglie, in contesti ricchi di attenzione e di stimoli, ha anche una valenza formativa ed educativa: «I bambini spesso hanno alle spalle situazioni di precarietà e disgregazione familiare che incidono negativamente sulle loro prospettive e sul potenziamento delle loro capacità», aggiunge Anita Astori che accoglie da tre anni Maria, 11anni e tanta voglia di sperimentare un mondo pieno di novità. «Mi piace nuotare in piscina» dice mentre si fanno avanti anche Vika, Snezhana, Dima, Wlad, Yane, Renata. Ripetono come in un’eco «mi piace», declinandolo in tante altre situazioni, dalla gita in battello sul lago alla partita di pallone irresistibile per i maschi, ai giochi all’oratorio di Tavernola dove l’esperienza del Grest è condivisa con i bambini russi e bielorussi o ancora nel clima di una famiglia comasca che scoprono sempre ricco di affetto e di proposte.

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