Cronaca / Como città
Lunedì 22 Luglio 2013
I comaschi: ridateci la Casa del fascio
Piace la richiesta del sindaco Lucini al Governo perché restituisca alla città Palazzo Terragni
C’è chi propone di trasformarla in un centro per l’archittettura e chi di aprirla subito al pubblico
I comaschi non hanno dubbi: la Casa del Fascio è un bene della cittadinanza. Un edificio da valorizzare anche per i turisti che vedono in Palazzo Terragni un punto di grande interesse e che in futuro potrebbe diventare uno dei principali simboli della città.
Tante ipotesi sull’utilizzo
«Il Comune deve riprendere la Casa del Fascio e fare un centro di architettura permanente - dice Mario Bulgheroni -. Credo che la guardia di Finanza potrebbe utilizzare la caserma De Cristoforis. A Como abbiamo delle realtà importanti che andrebbero valorizzate. Non ho mai capito perché non si sia pensato a fare una facoltà di architettura in città. In ogni caso questo è un patrimonio da valorizzare e rendere accessibile a tutti.
I cittadini sperano che la lettera inviata dal sindaco Mario Lucini al presidente del Consiglio Enrico Letta, al ministro della Cultura Massimo Bray e delle Finanze Fabrizio Saccomanni per chiedere la restituzione del bene alla cittadinanza, possa avere un riscontro positivo, come spiega Alberto Clerici: «Credo sia giusto restituirlo ai comaschi. Potrebbe diventare un polo espositivo. Personalmente non ho mai avuto occasione di visitare l’interno, mi piacerebbe molto vedere la struttura da un’altra prospettiva».
L’idea ha trovato anche l’appoggio del presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti e anche il ministro dei Beni culturali Massimo Bray, su Twitter, ha mostrato interesse per l’idea lanciata dal sindaco. Il ministro, infatti, ha inserito tra preferiti un messaggio del direttore dell’Accademia Galli, Salvatore Amura, che chiedeva il suo supporto.
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