Cronaca / Como cintura
Mercoledì 04 Marzo 2015
Il 118 si inceppa, colpa di una svista
L’errore di un operatore manda in tilt il sistema. Ambulanza dal paziente dopo mezz’ora di attesa
Si inceppa il meccanismo del 118 e l’ambulanza arriva sul luogo della chiamata solo dopo trenta minuti. Tutto nasce da un problema che si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, quando alla sede della Croce Rossa di Cantù è arrivata una chiamata dalla centrale operativa di Villa Guardia. Qualcosa non ha funzionato, visto che, dopo la presa in carico della “missione” da parte della centralinista dell’associazione, il mezzo di soccorso non si è mosso dal parcheggio. E solo mezz’ora dopo l’ambulanza è giunta nel luogo in cui si trovava la paziente bisognosa di cure.
Fortunatamente la persona che stava male non ha subito gravi conseguenze per l’arrivo dei soccorsi in ritardo, ma di certo l’episodio rivela come un comportamento superficiale da parte di qualcuno possa mandare in tilt l’intero sistema dell’emergenza-urgenza.
La vicenda inizia con una richiesta di soccorso, da parte di una casa di riposo del Canturino, per un’anziana con un’insufficienza respiratoria. Il personale della casa di cura chiama il numero unico 112 e viene messa in contatto con la centrale operativa di Villa Guardia. Dopo aver assegnato il codice giallo (caso di media gravità), la centrale allerta la Croce Rossa per chiedere l’invio dell’ambulanza. L’iter prevede che un segnale acustico e visivo sul computer segnali la richiesta della missione e che poi la presa in carico avvenga mettendo una “spunta” sul simbolo del mezzo.
Fin qui tutto avviene in modo corretto. Poi però la centralinista del turno di notte, una volontaria, dopo aver ricevuto la richiesta di invio del mezzo, abbia avuto un problema con il computer. Ha visto scomparire dal monitor la richiesta e a quel punto, non ha avvisato l’equipaggio del mezzo di soccorso ed è tornata a dormire.
Non vedendo arrivare nessuno, dalla casa di riposo il personale contatta nuovamente la centrale operativa e finalmente l’ambulanza parte, con mezz’ora di ritardo rispetto alla prima chiamata. Fortunatamente la donna, trasportata poi in codice verde in ospedale, si trovava in una struttura con personale in grado di assisterla. Questo però non giustifica un errore che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, in altri contesti.
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