Cronaca / Como città
Martedì 04 Febbraio 2014
Il cardinale Scola al Pirellone
«Gli immigrati, una potenzialità»
Il cardinale di Milano Angelo Scola è intervenuto questa mattina nell’aula del Pirellone. «Gli immigrati-ha detto- sono una potenzialità». I nove consiglieri 5 Stelle hanno abbandonato l’Aula del Consiglio regionale della Lombardia, in segno di protesta,
«Vi sono grato per l’invito a visitare il Consiglio regionale e a intrattenere questo dialogo» e «ritengo questa vostra proposta un gesto di “amicizia civica”, con cui viene riconosciuto l’apporto che la Chiesa ambrosiana vuole offrire alla società plurale che oggi caratterizza anche la nostra Regione» Con queste parole, l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha iniziato il suo discorso al Consiglio regionale lombardo, dedicato al tema “Un nuovo umanesimo: il futuro della Lombardia”. L’incontro era stato preceduto da una protesta dei «cinque stelle» che, all’arrivo del cardinale avevano abbandonato l’aula. I 5 Stelle avrebbero voluto prendere la parola per criticare la scelta di ospitare l’arcivescovo di Milano in una sede «laica».
Nell’Aula del Pirellone, il cardinale Scola ha parlato della necessità di aprirsi alle «potenzialità» dell’immigrazione ma ha anche invitato a riflettere sul fatto che «la famiglia, nel senso classico del termine, costituisce una notevole potenzialità ma la mancanza di adeguate politiche familiari le impedisce di essere una possibilità efficace per costituire il futuro» «I cattolici - ha proseguito più oltre -, come tutti i lombardi, vivono in prima persona il travaglio della nostra società in questo inizio del Terzo Millennio. La crisi economica che stiamo vivendo e che segna in profondità il presente della Lombardia è molto più grave di quanto le nostre previsioni abbiano immaginato: per durata, per estensione, per capacità di fiaccare la nostra speranza»
In generale, ha sostenuto l’arcivescovo di Milano, esiste » una certa frustrazione» che «diffonde un disagio palpabile, anche se non sempre ben identificato» e che porta a qualcosa che «può essere chiamato disagio di civiltà» Per Scola, che ha parlato per circa mezz’ora dal banco della presidenza, «si può dire che la nostra Regione ha bisogno di un nuovo umanesimo che non disgiunga il progetto storico da una costruttiva discussione sull’umano e sull’ideale, discussione impegnativa certo, ma carica di speranza per una effettiva rinascita» Secondo il cardinale, che ha rivolto un appello ai consiglieri regionali lombardi, «ripensare il mondo senza ripensare l’uomo significa affidarsi esclusivamente ad uno scenario di gestione tecnocratica globale davvero preoccupante»
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