Il Naviglio di Leonardo è ripulito
Sono serviti 5 anni di lavoro

L’impegno di volontarie non ha permesso di liberare dai cespugli le chiuse

Cinque anni per pulire il Naviglio di Paderno grazie al lavoro di volontari e non. Ora tutte le conche delle chiuse dell’Adda fino al confine con Cornate sono state ripulite dai rovi che le infestavano da decenni ed i turisti possono ammirare in tutto il loro splendore le opere progettate da Leonardo per rendere navigabile l’Adda nel tratto scosceso della valle che attraversa Robbiate, Imbersago, Cornate.

Prima e dopo, infatti, il fiume è sempre stato navigabile senza necessità di sfruttare le chiuse, in questa valle ci sono i maggiori dislivelli e non a caso sono state realizzate varie centrali, da quella di Robbiate a quelle di Trezzo. I canali non sono più navigabili da decenni e man mano si erano riempiti di vegetazione fino a quando Fiorenzo Mandelli, il custode del santuario della Rocchetta, non si è preso a cuore la zona ed la lanciato il progetto di pulizia. Ne ha interessato il presidente dell’associazione Solleva, Luigi Gasparini che ha deciso di coinvolgere gli ospiti di Villa Gorizia di Sirtori, una comunità per soggetti svantaggiati.

Il progetto ha preso il via nel 2010 ed i primi risultati si sono avuti nel 2013 quando venne completato il primo tratto dalla diga a pali alla conchetta: «È stato grazie alla volontà, alla costanza ed alla determinazione dei ragazzi della comunità e del professore che si è finalmente giunti al grande portone della conchetta», aveva spiegato il custode della Rocchetta. Ora è stato completato anche il secondo tratto, fino al confine con Cornate, un lavoro che ha richiesto l’opera di 25 ospiti di Villa Gorizia che nel corso delle settimane e dei mesi si sono alternati al lavoro. Attualmente sono sei e operano il lunedì, martedì e giovedì tagliando piante, rimuovendo rovi e pulendo il santuario, in coordinamento con il Parco Adda Nord. Rimosso il grosso dei rovi, ora il lavoro si concentra nella manutenzione ordinaria e giornaliera di mantenimento dei bassi livelli dell’erba e degli arbusti. Si opera soprattutto su terreni scoscesi, non pianeggianti, e questo complica le operazioni.

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