Cronaca
Lunedì 02 Novembre 2020
Il nuovo Dpcm di Conte: misure
differenziate per aree di rischio
Scenari con misure via via più restrittive e un meccanismo automatico che porterà il ministero della Salute a emanare delle ordinanze di chiusura delle Regioni con l’indice Rt più alto. Coprifuoco nazionale alle 21, chiusura nel weekend dei centri commerciali, stop a mostre e musei,
La curva dei contagi “corre”, in Italia «la situazione è “in peggioramento£ e il Governo si appresta per questa ragione a varare nuove misure restrittive entro mercoledì. In Parlamento, Giuseppe Conte presenta la prossima stretta per arginare il contagio. Lo fa illustrando soltanto alcune delle nuove regole, tra le quali un coprifuoco nazionale alle 21, la chiusura nel weekend dei centri commerciali, stop a mostre e musei, limiti agli spostamenti ma soprattutto l’individuazione di «tre aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive» ed un meccanismo automatico che porterà il ministero della Salute a emanare delle ordinanze di chiusura delle Regioni con l’indice Rt più alto».
Restrizioni ipotizzate per le Regioni con categoria “verde”, se poi la Regione dovesse entrare nella categoria “arancione”, scatteranno in automatico misure più restrittive; se poi passasse alla categoria “rossa” le misure si farebbero ancora più rigide.
Inoltre, insieme con la stretta su mostre e musei, Conte ha annunciato quella anche sulle cosiddette macchinette che, dunque, torneranno a spegnersi nelle prossime ore. Resteranno «aperti», invece, Lotto e Superenalotto, le lotterie italiane che erano state costrette a sospendere i concorsi il 21 marzo scorso, in piena crisi sanitaria. Uno stop durato 45 giorni, fino al 4 maggio - in concomitanza con la Fase 2 - che è costato all’Erario, stando ai dati riportati dagli analisti, una perdita di circa 25 milioni di euro al giorno.
Il dettaglio del Dpcm, però, ancora non c’è. E questo perché il governo continua a duellare con i governatori, contrari all’idea di chiusure mirate dei territori, favorevoli invece a paletti nazionali uniformi.
Conte si presenta alla Camera sollecitando anche il confronto con i gruppi di opposizione, in nome dell’emergenza. Una linea che ricalca l’appello all’unità che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna a Stefano Bonaccini e Giovanni Toti, rispettivamente presidente e vicepresidente della Conferenza delle Regioni: «Serve un dialogo costruttivo e una collaborazione tra le istituzioni», è il messaggio del Capo dello Stato.
Incassato il voto in Parlamento per il capo del governo si apre una vera e propria corsa contro il tempo per arrivare alla stesura e pubblicazione del nuovo dpcm. Una strada che al momento è tutta in salita tanto che nei capannelli di Montecitorio inizia a farsi strada la possibilità che il testo non veda la luce nemmeno martedì. La riunione della mattina tra lo Stato e le Regioni ha fatto registrare l’ennesima fumata nera tanto che il governatore del Veneto Luca Zaia bolla l’incontro come «interlocutorio» preannunciando un nuovo round in nottata dopo le conclusioni dei lavori parlamentari. Tra i punti più contestati c’è quello della scuola. L’idea del premier è di portare la didattica a distanza al 100% per le superiori, già in atto in Lombardia.
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