Cronaca
Giovedì 19 Gennaio 2023
Il preside della Ciceri interviene sull’ipotesi di introduzione del “congedo mestruale”: «Libera iniziativa di un docente: non è stato avviato alcun dibattito in merito»
Scuola Vincenzo Mottola, docente di scienze motorie nel liceo comasco, aveva proposto l’introduzione di due giorni di assenza giustificati in caso di dismenorrea. Ma il preside dell’istituto frena: «Non è stata interpellata la direzione dell’istituto»
La proposta del professore Vittorio Mottola di introdurre il cosiddetto “congedo mestruale” per le studentesse del liceo Teresa Ciceri sull’esempio di quanto accaduto a dicembre in un liceo artistico di Ravenna è stato frenato da un intervento del preside della stessa scuola, Vincenzo Iaia. «Poiché non è stata interpellata anche la direzione dell’Istituto, si segnala che la proposta è una libera iniziativa del docente e che al momento all’interno dell’istituto non è stato avviato alcun dibattito né è stata presentata proposta alcuna in merito».
La proposta di Mottola, che alla Ciceri insegna Scienze Motorie, consisteva nella concessione di due giorni al mese di assenze per congedo mestruale per quelle studentesse che possano presentare un certificato medico di dismenorrea. Assenze che, sulla falsa riga di quanto proposto e approvato al liceo Nervi Severini di Ravenna, non dovrebbero rientrare nel computo finale delle assenze scolastiche in base al quale si valuta la validità o meno dell’anno scolastico per ogni singolo studente.
Ma il passo indietro del dirigente scolastico della Ciceri frena la proposta del docente. Una reazione simile viene anche dai licei del canturino, dove il problema non è stato considerato una priorità perché, usando le parole della preside del liceo Enrico Fermi, Erminia Colombo, «nel momento in cui ci sia una condizione diagnosticata, già oggi c’è la necessaria attenzione, e le assenze per motivi di salute non rientrano nel computo». Nessuna chiusura a priori in ogni caso: quella del congedo mestruale resta una tematica su cui le scuole comasche sembrano intenzionate a ragionare.
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