Il San Primo chiude in rosso
«Serve una nuova seggiovia»
Poca neve, e il bilancio di gestione è in sofferenza
La proposta: un impianto per allungare la stagione
Si chiude il terzo anno di gestione del compendio del Monte San Primo per le sciovie: un terzo anno caratterizzato, come i due precedenti, da un bilancio in perdita.
Ma i gestori non mollano. Anzi: torna d’attualità il progetto della seggiovia a cui si lavorerà in questi mesi.
Giuseppe Tomba, l’amministratore unico dell’azienda che gestisce gli impianti, non fornisce i numeri ma ammette le difficoltà.
«Quest’inverno ha nevicato decisamente tardi e abbiamo potuto lavorare poco più di un mese – spiega - È chiaro che se non c’è neve a Natale, per noi è un problema. Così abbiamo chiuso in perdita. La gestione di una stagione invernale è molto onerosa, tra gli impianti la sistemazione della pista e il personale».
Ora si spera nell’estate: «Almeno non si è legati alla neve - continua - al massimo il problema è rappresentato dalla pioggia. Ma anche i costi sono decisamente più bassi. L’arco di mesi poi è più lungo; però i risultati si vedono sull’anno e in questi primi tre anni non sono buoni».
Nel triennio in effetti la neve è arrivata davvero raramente: «Non abbiamo avuto ancora un Natale innevato, non ci sono state quelle belle nevicate che coprono almeno una parte della stagione. Purtroppo contro il meteo si può fare poco: ma sono situazioni cicliche, è certo che cambierà».
«La nostra volontà - prosegue Tomba - è quella di proseguire con il progetto della seggiovia, che d’estate può rappresentare un’attrattiva importante permettendoci di programmare la stagione in maniera più ampia. Potremo dare ai visitatori un servizio in più, favorendo le discese con le mountain bike.Una montagna accessibile con una seggiovia rappresenterebbe un bel cambiamento».
Si parla comunque di un intervento economicamente molto rilevante, da un milione di euro circa: «Noi stiamo approntando un progetto, ma una spesa del genere non possiamo affrontarla da soli - afferma il gestore - Serve che gli enti sovracomunali ci diano una mano e vedremo nei prossimi mesi quale sarà la loro volontà».n G.Cri.
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