Cronaca / Como città
Giovedì 04 Luglio 2013
Il viaggio di Orobie
per i suoi 25 anni
Quattro giorni tra le cime e i rifugi per festeggiare il legame dei lombardi con le loro vette. Un viaggio al fianco di chi ha vissuto e ha saputo raccontare le storie delle cime locali
Pensate al sentiero delle Orobie, a uno dei suoi tratti più suggestivi quello che dall’Alpe Corte arriva al Brunone toccando Laghi Gemelli e Calvi, sulle Prealpino bergamasche. Pensate poi di affrontare questo tracciato al fianco di uno chef stellato (Ezio Gritti), di un grandissimo scalatore (Mario Curnis), di un suo giovanissimo collega (Paolo Grisa), della nipote di un altro monumento della storia alpinistica (Marta Cassin), di un suonatore di corno scozzese (Martin Mayes), di una regista (Paola Nessi), di un fotografo (Matteo Zanga), di un artista (Silvio Combi), di un giornalista (Leonardo Bizzaro), di un geografo e illustratore (Albano Marcarini) e di uno scrittore (Ruggero Meles). Il risultato? Più che un’escursione, un viaggio. Dove la vera scoperta - come sosteneva Proust - “non sta nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
Più o meno ciò che il mensile Orobie fa da quasi 25 anni. Con uno sguardo sul territorio lombardo sempre diverso. In viaggio sulle Orobie - iniziativa promossa dalla stessa rivista sotto il cappello di Orizzonte Orobie e con il fondamentale contributo di Fondazione Credito Bergamasco e Italcementi Group - nasce così. Dalla volontà di raccontare montagne conosciute in maniera inedita.
Quattro giorni - dall’11 al 14 luglio -, quattro rifugi e dodici protagonisti. Non a caso il viaggio - che di fatto prenderà il via tra una settimana da Valcanale - troverà una sua partenza ideale oggi a Milano con la presentazione dell’iniziativa nella sede del Cai nazionale alla presenza del presidente generale Umberto Martini.
Il resto sarà tutto da scoprire durante le quattro giornate. Un programma ricco che vedrà i protagonisti impegnati a raccontare la propria esperienza, offendo al tempo stesso la propria personale lettura del territorio. Mario Curnis e le “sue” Orobie, lo chef e i piatti preparati con prodotti tipici, Silvio Combi e le tre opere installate lungo il percorso, Marta Cassin e il McKinley del grande Riccardo cui la stessa Paola Nessi ha dedicato una pellicola. Proprio la partecipazione della regista offrirà l’occasione per realizzare un nuovo film-documentario dedicato a questa singolare avventura e ai suoi protagonisti che verrà presentato nei prossimi mesi.
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