In arrivo una stangata
sulle spese detraibili

Il governo prepara tagli su sanità e mutui. Colpiti 19 milioni di italiani

Mancano poco più di dieci giorni per evitare l’ennesimo aumento di tasse. Non è una sorpresa, visto che lo prevede la legge di Stabilità entrata in vigore il 27 dicembre scorso. Ma l’effetto sarà depressivo e paradossale. Depressivo perché penalizzerà i redditi bassi. Paradossale perché questa nuova scure è stata pensata per consentire il taglio del cuneo fiscale. Se dunque con una mano il governo mette più soldi nelle tasche dei lavoratori (in media 191 euro quest’anno), dall’altro li toglie. In parte o anche fin quasi a depotenziare quell’aiuto.

Il meccanismo questa volta si chiama “taglio lineare” delle detrazioni. È retroattivo (e dunque contro la legge, cioè lo Statuto del contribuente), operativo già tra qualche mese quando gli italiani faranno la dichiarazione dei redditi relativi al 2013. E consiste nella diminuzione di un punto (dal 19 attuale al 18%). Seguito da un altro punto in meno nel 2015 (dal 18 al 17%).

Cosa significa in concreto? Meno soldi risparmiati, dunque più tasse per gli oltre 19 milioni di italiani che usufruiscono proprio delle detrazioni per abbassare l’Irpef da pagare. Sottraendo dall’imposta, nella misura del 19% appunto, le spese per il mutuo e quelle sanitarie, la retta degli asili nido, la palestra dei figli, le ricevute del veterinario, gli affitti degli studenti fuorisede, il costo del notaio quando si compra casa.

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