Cronaca
Mercoledì 26 Ottobre 2016
Ingessato il “sesto” dito?
L’ospedale: «Non è vero»
Ha dell’incredibile quanto sarebbe accaduto nella sala gessi del Manzoni di Lecco, per una frattura a una bimba di tre anni - La madre: «L’abbiamo portata due volte in ospedale per la fasciatura e alla seconda hanno fatto questo errore». L’ospedale replica: «Era tutto a posto, il dito si è sfilato poi»
Le rifanno per tre volte la bendatura al dito fratturato nell’arco di 48 ore. Si inventano pure di fare un gesso ad un dito inesistente. Fin quando la mamma della piccola paziente si accorge che la piccola non ha cinque dita, bensì sei.
E’ accaduto ieri all’ospedale Manzoni. A raccontare la vicenda, che ha del surreale, è la mamma della piccola. Questa la vicenda. Nei giorni scorsi la bimba accusa dolore alla mano sinistra. Il ghiaccio e il riposo non bastano. La bimba continua ad andare all’asilo, gioca, ma la manina si fa sempre più gonfia.
«Sabato pomeriggio decidiamo di portarla al pronto soccorso: una lastra rivela una frattura all’indice. Andiamo in sala gessi, le fanno un bendaggio». Il medico è frettoloso: è sabato pomeriggio, e la benda viene fatta: alla bell’e meglio come racconterà la mamma. «Già a prima vista ci è parsa una benda un po’ raffazzonata. E lunedì pomeriggio, dopo l’asilo, mio marito ha riportato la piccola al Ps del Manzoni. «Siamo ritornati in sala gessi: c’era un altro ortopedico, ma quello che mi ha deluso è che questo medico ha lasciato fare l’ingessatura ad una infermiera, senza guardare poi il risultato» prosegue il racconto della madre.
Ma l’ospedale non ci sta: «Si precisa che l’immobilizzazione dell’arto è stata eseguita nel modo corretto e all’uscita dalla sala gessi la piccola paziente aveva una bendatura con splint metallico corretta e regolare - si legge in una nota diffusa nel pomeriggio -. È possibile che nei minori in tenera età, come nel caso della bambina protagonista della vicenda, a causa di movimenti improvvisi e per le piccole dimensioni degli arti, steccature e ingessature possano subire degli spostamenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA