Intervento al naso? Passi fra tre anni
Sant’Anna, una lista d’attesa super

«Non riesco a dormire e respiro male» L’ospedale: «Siamo l’unico reparto in provincia, priorità a urgenze e casi di tumore»

Como

«Prima di rivolgermi a voi volevo inviare un messaggio all’assessore alla sanità e al governatore della Lombardia, questa regione che si vanta di avere la sanità migliore d’Italia. Poi ho deciso di rendere pubblica una situazione incredibile».

Inizia così il racconto di un cittadino comasco alle prese con il problema delle liste d’attesa infinite negli ospedali del nostro territorio. Il suo è un caso davvero eclatante, il Sant’Anna infatti gli ha risposto che per sottoporsi a un intervento chirurgico al naso - non estetico, ma per risolvere un problema che incide sulla qualità della sua vita - deve aspettare tre anni.

Il racconto della disavventura

«Sono affetto da una rinite vasomotoria dovuta a una deviazione del setto nasale, l’unica terapia risolutiva è quella chirurgica - spiega l’uomo, che ci ha chiesto di mantenere l’anonimato visto che parliamo del suo stato di salute - Lo scorso luglio mi sono rivolto a un otorino perché la sintomatologia si era aggravata: naso sempre chiuso, difficoltà di addormentarsi, crisi di ipossia. Al momento della visita al Sant’Anna mi avevano informato che avrei dovuto attendere circa un anno per l’intervento. Invece in questi giorni mi hanno comunicato che l’attesa sale addirittura a tre anni perché le sedute operatorie sono state ridotte».

In realtà tutto si può dire tranne che gli specialisti del Sant’Anna battano la fiacca. Il problema, piuttosto, è il numero esiguo di medici e il fatto che nessun’altra struttura offra interventi chirurgici di questo tipo in regime “pubblico”.

Dall’azienda ospedaliera confermano l’attesa di tre anni per il caso di questo cittadino comasco e spiegano: «La nostra unità operativa di Otorinolaringoiatria, l’unica dell’intera provincia di Como, effettua ogni anno 1.200 interventi tra il presidio di San Fermo e quello di Cantù. Come accade per altre specialità, l’unità deve occuparsi prioritariamente dei pazienti provenienti dal circuiti dell’emergenza-urgenza e dei pazienti con patologie tumorali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA