Intossicati a scuola
«Non volevo far male»

Le ammissioni della ragazza, 15 anni, dopo il caos a ragioneria

«Ho acquistato lo spray per essere tranquilla sul bus del mattino»

«Era una goliardata, non volevo fare del male a nessuno». Lo ha ammesso, davanti agli agenti della polizia, la ragazza di 15 anni, residente fuori città, che assieme a due compagne ha nebulizzato lo spray urticante a scuola, mandando all’ospedale 27 ragazze della succursale dell’istituto superiore Caio Plinio II, in via Jacopo Rezia.

La studentessa, dopo aver visto il caos provocato da quello, che all’inizio doveva essere solamente uno scherzo, è andata di sua spontanea volontà a raccontare l’accaduto ai professori e poi alla preside, Silvana Campisano. Quindi, accompagnata dai genitori, è andata in questura per raccontare la sua versione dei fatti.

«Ho comprato io lo spray - ha spiegato la quindicenne agli agenti di polizia - perché la mattina presto prendo il bus per venire a scuola. L’ho acquistato solo per essere più sicura».

«Era solo per sicurezza»

Peccato che lo spray urticante per autodifesa sia sì in vendita libera, ma solo ai maggiori di 16 anni. Quindi la ragazza non poteva comprarlo. La giovane ha spiegato che l’altra mattina (A)Spray urticante a scuolaSoccorsi 27 studentinel prendere alcuni oggetti dal suo zaino, avrebbe inavvertitamente schiacciato il tasto della bomboletta, attivando lo spruzzo.

La cosa non è sfuggita alle due compagne di classe (tutte e tre fanno parte della 2L) e poco dopo hanno iniziato a scherzare. Così le giovani hanno pensato di divertirsi un po’, creando scompiglio tra gli altri studenti della scuola «ma senza far male a nessuno».

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