Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 10 Luglio 2013
Investe un ciclista sulle strisce
Condannato a 4 mesi
L’automobilista, in cura da uno psichiatra, era fuggito per paura
Il ragazzo investito ancora oggi ha problemi a una gamba
Chi provoca un incidente stradale e poi se ne va senza soccorrere i feriti commette un reato. E non c’è attenuante che tenga.
Questo principio è stato ribadito ieri mattina nel tribunale di Cantù dal giudice Antonella Conticelli che, accogliendo la richiesta del pm d’udienza Salvatore Ferrara, ha condannato a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) un uomo 37 anni di Cermenate. Al volante della sua Panda alle 23 del 17 settembre 2010 travolse sulle strisce pedonali un ragazzo boliviano che oggi ha 26 anni: erano all’incrocio tra via Montesordo e via Plinio, a Cermenate.
Il giovane stava attraversando in sella alla sua bicicletta (e non a piedi, come prevede il codice della strada) fidando nel semaforo verde che gli dava la precedenza.
Dopo aver urtato il ciclista, si era fermato ed era sceso dall’auto. Poi però, spaventato dal clamore (molti clienti del bar vicino erano accorsi dopo il botto), era fuggito. Salvo poi presentarsi poco dopo ai carabinieri di Cermenate per autodenunciarsi.
Il giovane sudamericano se la cavò, anche se la gamba toccata dall’auto non mai è più tornata come prima.
Ieri in aula ha testimoniato il medico psichiatra che ha in cura l’imputato da ormai dieci anni. E ha spiegato che soffre di una patologia che, in occasione di eventi particolarmente stressanti (come senz’altro è un incidente stradale), gli provoca forti stati d’ansia che gli fa scemare la capacità di intendere e di volere.
«Era terrorizzato da quanto era successo, dalle reazioni e dal vociare delle persone che erano giunto sul luogo dell’incidente» ha spiegato al giudice l’avvocato difensore Emanuele Rosapinta, che ha rimarcato come il suo assistito, una volta riavutosi, abbia subito affrontato le proprie responsabilità rivolgendosi ai carabinieri.
Ma il fatto di aver investito una persona sulle strisce, in un attraversamento ben illuminato, e di non aver soccorso il ferito ha pesato negativamente sul giudizio finale. Mentre la patente gli era già stata revocata pochi mesi dopo il sinistro.
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