«Io, il tumore, lo shopping»
La nostra Anna si racconta
e ora la sua storia è un libro

Proprio mentre parte il mese della prevenzione

Non si piange addosso e continua a comprare scarpe. Come ha sempre fatto anche se, dall’inizio dell’anno, quando entra nei negozi o sfoglia riviste di moda sognando Hollywood, è costretta a portarsi dietro anche il suo tumore.

E proprio quel tumore è finito nelle pagine di un libro di cui ha già scritto moltissime pagine.

Tra stilisti, cinema e sogni

C’è sempre, in ogni pagina, ma lei, Anna Savini, giornalista nostra collega a “La Provincia”, non dà alla malattia il ruolo di protagonista. Racconta la sua vita tra shopping, visite dal dentista, lavoro, famiglia e le sue grandi passioni: la moda e il cinema. Oltre alle scarpe, naturalmente. Tutto, insomma, ma con il suo tumore che la costringe, anche se proprio non vuole, a cambiare abitudini, perché lei vorrebbe «solo andare avanti a lavorare finché il cancro non passa da solo. Invece devo correre qua e là per salvarmi».

C’è tutto questo nel suo libro, che sogna di pubblicare e di far diventare un best seller. E il settimanale “Gioia!”, in edicola questa settimana, ne pubblica i primi sei capitoli dedicando ad Anna anche un richiamo in prima pagina, accanto al divorzio dell’anno di Brad Pitt e Angelina Jolie.

«Il racconto che leggete qui - scrive a pagina 156 la direttrice Maria Elena Viola, come introduzione all’articolo - è arrivato in redazione via mail, con la lettera di una lettrice che aveva “un problema” e nessuna voglia di piangersi addosso. Ci ha divertito, sorpreso, commosso. Ve lo proponiamo perché riflette l’esperienza di tante donne. E perché pensiamo che potrebbe diventare un bel libro (conta già più di 100 pagine). Editori, fatevi sotto!».

«Vorrei pubblicare il mio libro»

Quattro pagine con i primi sei capitoli del libro che cerca un editore. «Sono molto contenta del fatto che “Gioia! “ abbia scommesso sul mio libro e lanciato un’asta per trovare un editore come fanno in America - commenta Anna Savini - Quando mi sono ammalata non l’ho presa molto bene. Avevo troppi sogni incompiuti. Adesso non vedo l’ora di realizzare questo perché, al di là delle scarpe, delle modelle e degli stilisti che popolano il mio libro, io vorrei aiutare chi si ammala a prenderla un po’ meno tragicamente di me. Sperando che arrivino presto cure meno invasive ma comunque, nonostante tutto, sopportabili».

Nel libro, di cui non sveliamo nulla perché i sei capitoli si possono già leggere, mentre per gli altri bisognerà aspettare la pubblicazione, in modo semiserio ci sono tutti gli ultimi sette mesi di Anna. Ci sono le reazioni dei familiari e degli amici. Quelle delle infermiere e delle dottoresse . C’è il suo tumore, certo. Ma c’è soprattutto tutto il resto. Tutti i sogni di Anna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA