La crociera al contrario, che successo

Salpa ogni mattina da Colico trasportando a Como centinaia di turisti da ogni Comune del lago

È il battello “Milano”, impiegato in una delle iniziative turistiche più riuscite della stagione

Arriva il battello dell’Alto Lago e comincia la festa. Tutti i giorni alle 13,35 il più antico piroscafo della flotta lariana, il Milano (varato nel 1904), un tempo a ruote ora a elica, portata 300 persone, scarica in piazza Cavour a Como un gran numero di passeggeri, quasi tutti stranieri provenienti dalle località turistiche del Centro e dell’Alto Lago. Commercio e attività cittadine sorridono.

Dall’inizio delle crociere, il 3 giugno scorso, fino a oggi sono state trasportate nel capoluogo migliaia di persone, un successo del quale, tranne gli operatori, ben pochi si sono accorti. Il piroscafo parte da Colico alle 9,29 attracca a tutti i pontili fino ad Argegno, poi saltando gli altri scali, tocca Cernobbio e termina la corsa in città.

Un orario modulato in maniera da offrire opportunità d’imbarco ai turisti ospiti negli alberghi e soprattutto nei campeggi che desiderano respirare aria buona sul lago e fare shopping, specialmente nelle giornate di mercato.

C’è tutto il tempo, infatti, per compiere un giro in città in quanto la partenza avviene alle 15,30 con ritorno a Colico alle 19,30. Il battello rimane ancorato al pontile altolariano, pronto per riprendere il largo la mattina successiva. A bordo funziona un servizio bar con possibilità di ottenere anche stuzzichini e piatti freddi apprezzati dagli stranieri.

Il biglietto di andata e ritorno costa 25,20 euro con sconti per gli anziani e a fronte di due adulti paganti, i ragazzi fino a 11 anni viaggiano gratis.

L’idea della crociera in senso inverso da Colico a Como ha ottenuto consensi anche nelle località della sponda orientale appartenenti alla provincia di Lecco e tutti i giorni a bordo del piroscafo si possono osservare moltitudini di viaggiatori.

L’idea di mettere in linea lo storico battello è risultata vincente, tenendo conto che a bordo ci sono ancora memorie dei tempi della prima e seconda classe, quella di lusso caratterizzata da un salone dotato di divani in velluto damascato, colonne in bronzo con decorazioni floreali.

Secondo la ricostruzione storica di Massimo Gozzi è ancora vivo il ricordo della corsa speciale del Milano del 14 maggio 1912 da Villa Carlotta a Como con a bordo la granduchessa Teodora di Weimar nipote del duca Giorgio di Sassonia Meiningen. A Como la nobildonna, per il ritorno in Germania, aveva preso posto in un vagone-salon della casa imperiale.

La trasformazione della propulsione da carbone a diesel, con conservazione del fumaiolo a puro scopo decorativo, aveva suscitato fin dall’epoca (correva l’anno 1926), diverse critiche, in parte mitigate dal conseguimento di un piccolo primato, rappresentato dal fatto che il Milano aveva ottenuto il riconoscimento di «più grande motonave in esercizio a quei tempi sui laghi italiani».n

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