La cultura canturina
in lutto per Edi Pasini
Insegnò al liceo Melotti

Aveva 64 anni ed era moglie del professor Porro. Si è spenta anni dopo la diagnosi della sclerosi multipla. Gaeti: «Intelligenza rara». Colzani: «Passione contagiosa»

Una donna colta, raffinata da un punto di vista espressivo e linguistico, molto apprezzata dalle sue classi proprio per questo. Mancherà a tanti Edi Pasini, morta a 64 anni, docente di lettere per molti anni all’istituto d’arte di via Andina, l’attuale liceo artistico “Fausto Melotti”. Ha lasciato una grande eredità: l’esempio di una professoressa appassionata che, a qualcuno, ha cambiato la vita. E, a tanti, ha lasciato il segno.

Niente cerimonia

Per sua volontà, non verranno celebrate cerimonie funebri. In questi giorni è prevista la cremazione. Le ceneri quindi saranno portate a San Matteo, nel Mantovano, il paese vicino a Viadana di cui era originaria.

La Pasini ha tradotto molte opere dal francese, tra cui Madame Bovary di Gustave Flaubert, e, insieme al marito Mario Porro, docente di filosofia al liceo Fermi sino all’anno scorso - da pochi mesi in pensione - le opere del filosofo François Jullien. Tra le sue letture favorite, molta letteratura femminile, come il premio nobel Alice Munro. Porro e la Pasini hanno una figlia: Sara Porro, giornalista e scrittrice, coautrice di un libro con Joe Bastianich, seguitissima sui social.

Laurea in lettere

Laureata in lettere classiche a Bologna, dall’82 all’’87 la professoressa ha insegnato all’istituto Santa Marta di Vighizzolo. Quindi, con il passaggio di ruolo, dall’87 al 2004: il Melotti. Anche molti anni dopo la diagnosi di sclerosi multipla, scoperta a fine Anni Novanta. La famiglia ringrazia le cure palliative-hospice di Asst Lariana, la struttura dove opera Il Mantello, per la grande professionalità e umanità mostrata in quest’ultima parte della sua vita.

La ricorda Valerio Gaeti: «Molto intelligente, di grande cultura. Aveva un grandissimo senso estetico della vita». Gaeti le ha scritto una lettera aperta: «Carissima Edi, tu la più brava, la più stimata. Ti ringrazio dell’amicizia e della stima che mi hai regalato. Piano piano la vita, ingiusta e impietosa, ha pensato di prenderti molto di quello che avevi».

Alfonso Colzani, collega e amico di famiglia insieme alla moglie, Francesca Dossi, anche lei insegnante: «Ancora adesso tanti ex alunni la ricordano molto per la passione per la letteratura che metteva, che riusciva a fare breccia. Molto attiva, tra il Consiglio di Istituto, i gemellaggi con l’estero, con Lille, in Francia, e con altri licei».

Christian Galimberti

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