Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 11 Novembre 2013
La felicità è un posto da 300 euro
Anche i laureati si mettono in fila
A Carugo con la dote comune tre contratti da venti ore alla settimana per un anno
Ballabio: «I giovani hanno poche alternative. Ma è sempre meglio che girarsi i pollici»
Piuttosto che nulla, accettano lavori da poco più di 300 euro al mese anche se i loro curriculum sono decisamente più qualificati rispetto alla proposta di collaborazione che il Comune di Carugo è riuscito a offrire ad alcuni giovani attraverso la dote comune.
Era già successo ad aprile quando, per un posto da assistente bibliotecario, si erano presentati in 17 e i primi due della graduatoria avevano in tasca una doppia laurea.
Adesso l’esperienza – anche se non con le stesse modalità - si è ripetuta: da qualche giorno, infatti, in municipio hanno preso servizio tre ragazzi che lavoreranno per 20 ore alla settimana per dei progetti della durata di un anno.
Molti candidati
Si tratta di Jacopo Caracca, 25 anni, di Cermenate in forza all’area informatica; Chiara Crippa, 35 anni di Carugo assegnata all’area ragioneria e tributi ed Erika Ingrassia, 23 anni, studentessa universitaria di Mariano per il settore dei servizi sociali.
Sono stati scelti dopo una selezione alla quale hanno partecipato diversi candidati: per la dote comune riservata all’area informatica, infatti, si sono presentati in cinque, per quella economica finanziaria in dodici e per quella dei servizi sociali in dieci.
«Quello che abbiamo riscontrato – spiega il vicesindaco Antonella Ballabio – è che effettivamente sono pervenute diverse domande di persone con alle spalle un certo tipo di formazione e delle esperienze lavorative di livello. Purtroppo è il segnale della difficoltà che riscontrano i giovani nel trovare un’occupazione stabile: è una cosa grave, ma di contro il lato positivo è che piuttosto che starsene a casa a girarsi i pollici, si mettono in gioco e accettano anche lavori di questo tipo».
Da cosa nasce cosa
L’auspicio è che da cosa possa nascere cosa perché rimanendo comunque all’interno del mercato occupazionale potrebbe essere più facile trovare delle occasioni di impiego: «In effetti la dote comune è uno strumento pensato per avviare al lavoro attraverso un tirocinio di formazione interessante per gli studenti universitari – aggiunge Ballabio – e invece i responsabili di settore che hanno seguito le selezioni, mi hanno riferito che molti candidati avevano già conseguito la laurea e avuto qualche contratto di lavoro. Sono disposti ad accettare questo tipo di retribuzione perché l’alternativa sarebbe quella di non avere nemmeno questa entrata».
Per il municipio, che co-finanzia insieme all’Anci la spesa del progetto, le collaborazioni sono molto preziose «perché ci permettono di organizzare servizi ai quali altrimenti avremmo dovuto rinunciare. Erika Ingrassia, per esempio, al mattino supporta le insegnanti delle elementari nell’inserimento degli alunni, mentre dopo pranzo coordina il servizio educativo pomeridiano».
Jacopo Caracca, invece, si sta «occupando dell’inserimento dei dati relativi alle pratiche edilizie – conclude il vicesindaco - e in seguito seguirà la nuova toponomastica comunale».n Roberta Busnelli
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