L’addio al commissario
Chiesa gremita per Nardone

Folla questa mattina nella chiesa di San Fedele per l’ultimo saluto all’ex vicecomandante della polizia locale

Una folla commossa ha partecipato questa mattina ai funerali di Gregorio Nardone, commissario capo della polizia locale di Como scomparso domenica. Tantissimi colleghi, amministratori attuali e passati e cittadini hanno affollato la chiesa di San Fedele per l’ultimo saluto all’ex vicecomandante dei vigili comaschi.

L’ingresso nel corpo negli anni Sessanta come agente, la pensione nel 2012 come vicecomandante. Nel mezzo una serie infinita di incarichi. In strada come vigile e poi vigile motociclista. Poi l’annonaria. E via via un crescendo di responsabilità sino alla fase ultima della carica prima come responsabile del reparto operativo e poi come braccio destro dell’allora comandante, Vincenzo Graziani, pure lui presente alla cerimonia funebre.

«Il vigile è il biglietto da visita della città e l’ordine e la disciplina di essa si riscontrano osservando l’aspetto e il comportamento dei suoi vigili. Ogni cittadino apprezza nei suoi vigili la cortesia del tratto, la proprietà e la distinzione dell’uniforme e non accetta che queste caratteristiche vengano a mancare. In una parola, deve essere consapevole di essere al servizio della propria città per garantire l’ordine e la legalità, deve far convergere sulla sua persona tutta la fiducia, la stima e la simpatia che gli sono indispensabili per ottenere il rispetto e l’approvazione del suo operato», aveva detto Nardone ai colleghi lasciando la divisa.

Malato da diversi mesi, Gregorio Nardone aveva 71 anni, lascia una famiglia molto unita, quattro i figli: Alessandro, unico maschio, Francesca, Simona e Silvia.

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