L’addio a Bernardo Caprotti
A Milano i funerali privati

Circa duecento persone nella piccola chiesa di San Giuseppe per le esequie dell’imprenditore fondatore di Esselunga

Circa 200 persone hanno riempito questa mattina la piccola chiesa di San Giuseppe, a due passi dalla Scala, nel centro di Milano, per assistere ai funerali del fondatore di Esselunga Bernardo Caprotti, scomparso venerdì scorso all’età di 90 anni. Sedute in prima fila, le due famiglie dell’imprenditore: a sinistra la seconda moglie Giuliana Albera e la figlia Marina Sylvia, a destra i figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, presenti per dare dare l’addio al padre nonostante i rapporti burrascosi, sfociati in una lunga causa in tribunale sulla proprietà delle quote di Esselunga.

Monsignor Giuseppe Maggioni, che ha celebrato le esequie, al termine della cerimonia ha letto un messaggio di Violetta, che era riuscita a vedere il padre qualche ora prima che morisse. «Grazie papà per avermi aspettato, mi hai fatto capire l’enorme amore che c’era tra di noi. Rimarrai sempre nel mio cuore».

Ai funerali, voluti dalla famiglia in forma privata, hanno partecipato quasi esclusivamente i parenti e i collaboratori più stretti di Caprotti. Nella chiesa barocca del ’600, di cui il patron di Esselunga aveva finanziato il restauro del pavimento un paio di anni fa, era seduto anche il notaio Carlo Marchetti, nel cui studio dovrebbe aprirsi a giorni il testamento dell’imprenditore. «Il dolore va vissuto con serenità perché le anime dei giusti vanno nelle mani del Signore, che sono migliori delle nostre. Per cui non ti diciamo addio ma arrivederci, caro Bernando» ha detto Monsignor Maggioni. «Quando vedrò un supermercato Esselunga pregherò per te, quando calpesterò questo pavimento restaurato pregherò per te. E tu da lassù dì una preghiera per me, per i familiari, gli amici, i collaboratori. A presto Bernardo». La salma di Caprotti verrà tumulata nel cimitero di Albiate, in provincia di Monza, dove l’imprenditore era nato nel 1925.

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