L’associazione ciechi
«Spesso non sono furbetti»
Il presidente dopo il caso delle due persone denunciate a Erba «A volte fatti ritenuti sospetti sono compatibili con la cecità»
Giusto smascherare i falsi ciechi facendo però molta attenzione a non danneggiare chi davvero è affetto da gravi patologie agli occhi.
La presa di posizione arriva dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) a seguito dei nuovi casi di cronaca che hanno coinvolto la nostra provincia e in particolare l’Erbese.
No ai pregiudizi
La guardia di finanza di Erba, infatti, pochi giorni fa ha denunciato due persone per truffa aggravata dal conseguimento di erogazioni pubbliche. Da quanto emerso dalle indagini i due falsi invalidi dal 2007 a oggi hanno percepito circa 135 mila euro in pensioni e indennità di accompagnamento. Per loro la diagnosi era di cecità assoluta, ma le forze dell’ordine li hanno sorpresi in attività - come la lettura del giornale - che, secondo quanto riportato dai certificati, non avrebbero mai potuto svolgere.
Il timore dell’associazione è che si possano generare pregiudizi e incomprensioni. Il tema della disabilità visiva, così come altre patologie, va affrontato con massima attenzione anche perché, come riporta una lettera inviata alle forze dell’ordine dal presidente dell’Uici Tommaso Daniele, «spesso sono denunciati come falsi ciechi persone che tali non sono, discreditando l’intera categoria dei disabili visivi che si sente umiliata e offesa. I comportamenti ritenuti sospetti, sono perfettamente compatibili con la cecità».
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