Cronaca / Como città
Domenica 11 Agosto 2013
«Lavoro, corsa e partite in tv
Le mie vacanze dalla politica»
La prima estate fuori dal palazzo dopo 20 anni per Alessio Butti. «A chi mi chiede di interessarmi per qualcosa, do i numeri telefonici di Braga, Guerra e Molteni Nel Pdl tanti volevano scalzarmi. Sono finiti male»
Como
«Quando qualcuno mi chiede ancora un aiuto o un interessamento gli consegno un biglietto in cui ho segnato i numeri di telefono di Chiara Braga, Mauro Guerra e Nicola Molteni, gli attuali parlamentari che i comaschi hanno scelto».
Ne deve aver stampati parecchi di quei bigliettini, Alessio Butti, durante la sua prima estate fuori dal palazzo dopo vent’anni.È stato eletto alla Camera per la prima volta nel 1992, prima di Berlusconi. E ha vissuto il suo personale ventennio quasi tutto a Roma tra Camera e Senato, salvo la parentesi di due anni (1994-1996) in cui ha ricoperto l’incarico di vicesindaco di Como, il primo su quello scranno proveniente da un partito di destra.
Non fosse che il rapporto con il cronista (ahinoi) data da trent’anni ci sarebbe pure il problema su come chiamarlo. Non più senatore, non più onorevole, non più assessore o consigliere. Da quanto tempo il suo cognome non era più preceduto da un titolo? Vero che certe cariche si mantengono come emerite anche oltre la scadenza del mandato. L’impressione è che il signor Butti, non rieletto lo scorso febbraio in Senato in una quasi impossibile sfida, dopo aver abbandonato il Pdl per correre con i Fratelli d’Italia di Guido Crosetto, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, si sia preso solo una vacanza dalla politica.
Lo si intuisce anche dal look con cui si presenta all’appuntamento: polo bianca, bermuda a quadrettoni, scarpe da tennis e occhi allegri da italiano in gita, come direbbe Paolo Conte.
«E io comunque la politica continuo a farla. Non ho mai creduto che per fare politica bisogna stare nelle istituzioni o ricevere uno stipendio». A proposito quanto ha incassato di buonuscita o come si chiama adesso, “indennità di reinserimento?” «Sarebbero 140 mila euro, in parte tassati e in buona parte già destinati a pagare i dipendenti ex Pdl, la campagna elettorale e la costituzione di Fratelli d’Italia.. Per quasi vent’anni di attività alla Camera e al Senato. Pensare che si sono certi consiglieri regionali che con metà “anzianità” hanno portato a casa 160 mila euro». Insomma, il Federale è tornato Balilla, tanto per citare due soprannomi che gli hanno appioppato negli anni che lui ha ironicamente gradito, sono una sintesi della sua carriera politica.
Dura la vita del post parlamentare? «Ma neanche per idea. Prima stavo quattro giorni la settimana a Roma e gli altri tre sul territorio ad ascoltare e lavorare. Adesso mi posso permettere cose impensabili come vedere la partita del Milan di Champions a casa mia il martedì sera».
Il resto dell’intervista di Francesco Angelini a Alessio Butti su La Provincia in edicola domenica 11 agosto
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