Lecco, il giorno del dolore
È tornato il papà delle bimbe

Il giorno dopo la morte delle tre sorelle uccise a coltellate dalla madre. Lo choc a scuola. Le salme potrebbero tornare in Albania

Le salme delle tre sorelle uccise dalla madre a Lecco, Simona, di 13 anni, Keisi, di 10 e Sidnei di 3, una volta espletati tutti gli esami di legge, secondo quanto si è potuto apprendere, potrebbero essere riportare nel paese natale dei genitori, l’Albania. Questo, almeno, sembra essere l’orientamento dei famigliari, che però dovranno attendere ancora in considerazione del fatto che al momento non sono nemmeno stati affidati gli incarichi ai medici legali per gli esami autoptici. I carabinieri oggi sentiranno il padre, rientrato nella tarda serata di ieri a Lecco dall’Albania.

Bashkim Dobrushi ha dormito a casa del fratello da cui abita in quanto in corso di separazione dalla moglie, a poche centinaia di metri dal luogo della tragedia. I carabinieri di Lecco hanno «rispettato il suo dolore» e hanno preferito non ascoltarlo subito. L’uomo verrà sentito in queste ore in un luogo protetto, per capire bene quale fosse la situazione tra lui e la moglie, arrestata ieri dopo aver confessato il triplice delitto.

Intanto, le condizioni di Edlira Copa, la mamma di 37 anni che ha ucciso le sue tre bambine, sono stazionarie. E’ sempre ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Lecco in via precauzionale, per le ferite autoinferte dopo l’assassinio delle due tre bambine, in particolare quella all’addome, che più preoccupava i medici. Ma non è in pericolo di vita, non lo è masi stata. Resterà in osservazione nel reparto di Rianimazione sicuramente per qualche giorno ancora, poi si vedrà. Da capire, infatti, la misura che chiederà per lei il pubblico ministero Silvia Zannini, titolare del fascicolo d’inchiesta per triplice omicidio volontario aggravato dai rapporti di parentela, anche se è molto probabile la misura cautelare in carcere, nel momento in cui sarà in grado di uscire dall’ospedale.

Fissata l’autopsia sulle tre bambine, la eseguirà domani pomeriggio alle 14 all’ospedale cittadino l’anatomopatologo Paolo Tricomi che già ieri ha effettuato l’esame esterno sui corpicini.

Oggi intanto un mazzo di fiori bianchi, composto da margherite e gigli, è stato posato stamane sul banco vuoto di Simona Dobrushi, la tredicenne che frequentava la terza media nella scuola di Maggianico di Lecco e che è stata barbaramente uccisa a coltellate dalla madre di 37 anni assieme alle sorelline di 10 e 3 anni.

Oggi è il giorno del dolore e del dialogo con i docenti, che nel riserbo delle classi stanno cercando di far capire ai bambini e ai ragazzi cosa è successo.Lo stesso preside Giampiero Grasso si rende comunque conto che il compito è difficilissimo: » cercheremo di affrontare l’argomento stando il più possibile attenti alla sensibilità dei bambini» Stamani una rosa gialla è stata legata sulla recinzione vicino alla casa della tragedia, nel rione Chiuso, alla periferia sud di Lecco.

Anche la dirigenza scolastica delle elementari di Chiuso e delle medie di Maggianico con la scuola materna sta organizzando momenti di riflessione per ricordare le tre sorelline e per cercare di spiegare l’accaduto ai bambini in età scolare. I minori e i loro genitori, gli altri cittadini e coloro che vorranno testimoniare il cordoglio per l’accaduto, nei prossimi giorni si ritroveranno anche in basilica e nelle altre parrocchie per raccogliersi e pregare.

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