Licenziato il capo dei vigili
Ma il Pm archivia

Montano Lucino: a Claudio Cecchini

contestavano l’assenza ingiustificata dal lavoro

I legali già chiedono il reintegro immediato

Il commissario Claudio Cecchini, comandante dei vigili urbani, è stato licenziato. Da fine maggio non è più al lavoro, ma la notizia del suo allontanamento dal servizio e soprattutto sui motivi che hanno indotto l’amministrazione comunale a licenziare il comandante dei vigili è stata ben custodita, quasi nascosta,, dalla giunta. Questione delicata, nessuno si sbilancia, nessuno spiega con chiarezza cosa sia successo.

Quello che è certo è il licenziamento senza preavviso a fine maggio, tutto scritto nero su bianco.

Poi la questione passa in Procura e viene archiviata in tempi di record: in altre parole, secondo la magistratura il comandante non ha commesso i reati segnalati dal Comune, che in buona sostanza avrebbero dovuto configurare una truffa aggravata.

Trascorrono settimane e l’ex responsabile della Polizia locale (ora al suo posto è stata nominata Marina Bellegotti, segretario comunale), assistito dall’avvocato Nicola Ronzoni, per la causa penale ormai archiviata, e dall’avvocato Fabio Matrone, prepara ricorso con richiesta di reintegro. Il ricorso sarà depositato a giorni al Giudice del lavoro che tratterà la causa.

Altra cosa certissima sono i rapporti tesissimi tra amministrazione comunale ed il commissario.

«C’è stata una commissione disciplinare che ha riscontrato delle violazioni e pertanto Cecchini non è più in servizio», si limita a dire il sindaco Maria Angela Capuccino, dopo quattro mesi di silenzi. Pare che l’amministrazione comunale abbia contestato al comandante di essere in servizio mentre era altrove a fare altro. In sintesi, assenteismo misurato pare in base ai timbri sul cartellino. Ma nessuno in Comune conferma, i

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