Cronaca / Lago e valli
Sabato 03 Agosto 2013
Lido di Menaggio chiuso per mafia
Il direttore e gli amici politici
Un’intercettazione del 2009 racconta di quando Riccardo Cusenza si candidò a Cormano con Forza Italia
Appalti e affari immobiliari nel mirino della ’ndrangheta, ma non solo. In terra lombarda non sono mancati i tentativi di infiltrarsi direttamente anche in politica. In un caso proprio con Riccardo Cusenza, il direttore del Lido Giardino fino a pochi giorni fa. In un’intercettazione del marzo 2009, Cusenza chiede esplicitamente a Fortunato Valle un aiuto per essere eletto alle elezioni amministrative a Cormano nelle liste di Forza Italia e lo invita all’incontro organizzato dal partito per la presentazione dei candidati. Il passo rientra nella strategia di mutuo sostegno, che porta vantaggio a tutti i membri della cosca. «Ma chi è quello che ti spiana la strada, il tuo padrino politico?» - chiede Valle. Cusenza risponde che glielo dirà di persona il giorno successivo, quando si incontreranno al congresso. «Mi raccomando, trovati una spalla forte» - conclude Valle. Un mese dopo, sempre in una telefonata intercettata, il candidato racconta a un certo Massimo di avere dalla sua parte anche «delle famiglie calabresi che mi danno una mano, vediamo di fare un po’ di numeri, che entriamo in un buon giro anche politico». Ma racconta anche di essere molto vicino al presidente della provincia di Milano, Guido Podestà. «Con Podesta siamo culo e camicia… Adesso verrà all’aperitivo che organizziamo a Cormano, vediamo di organizzarlo da qualche cinese che mio cugino ha detto che mi dà anche lui una mano. Anche un paio di calabresi famiglie mi danno una mano, vediamo di fare un po’ di numeri che entriamo in un buon giro anche politico».
Massimo: «Speriamo, Ricky. Io, l’unica cosa che posso fare è che qua conosco veramente tanta gente». Il tentativo di Riccardo Cusenza di entrare in politica non andò comunque a buon fine: alle elezione amministrative del Comune di Cormano del 2009, infatti, venne eletto sindaco Roberto Cornelli, appoggiato dalla coalizione di centrosinistra, e Cusenza non entrò nemmeno in minoranza.
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