Cronaca
Mercoledì 10 Luglio 2013
L’Inail anticipa la “pratica”
Comunica la morte, lei è viva
L’ente scrive agli eredi annunciando l’eredità-conguaglio
La signora ci scherza: «Cifra da far perdere la testa, 26 euro»
Per l’Inail di Varese è deceduta, ma per fortuna la signora Alfonsina Roggiani, 61 anni, è viva e vegeta. La storia della pensionata di Besozzo è alquanto singolare e racconta di un macabro errore burocratico, che per fortuna Alfonsina prende sul ridere. «Alcuni giorni fa ho ricevuto una raccomandata dall’Inail di Varese che sono andata a ritirare in posta - ricorda la pensionata - non mi ero accorta che la busta era indirizzata agli eredi Roggiani Alfonsina».
La scoperta del clamoroso errore che la dava per morta avviene a casa, quando la signora apre la busta ed inizia a leggerne l’inequivocabile contenuto. «Gentili signori - si legge nella lettera indirizzata dall’Inail agli eredi della signora - si è preso atto che l’assicurato indicato in oggetto, è deceduto».
L’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha scritto agli eredi per informarli sulle modalità di pagamento del conguaglio di quanto ancora loro dovuto, ovvero 26.68 euro. Nella busta ci sono anche tutti i documenti da compilare e spedire per avere il denaro spettante agli eredi. Alfonsina però non è morta, anzi gode di ottima salute.
«Una cifra da fare perdere la testa - scherza la signora - quando ho raccontato questa storia a mia mamma si è messa a ridere, mentre mia zia si è commossa dicendo che su questo cose non si scherza».
La signora Roggiani aveva avuto a che fare con l’Inail di Varese quando era stata vittima di un infortunio sul lavoro, nel 2007, quando lavorava al Comune di Gavirate dopo una vita passata alla Whirlpool.
«Quando ho letto che il mittente della lettera era l’Inail pensavo che magari mi volessero dare dei soldi e convocarmi per una visita medica, mai più che mi annunciassero la mia morte» racconta Alfonsina, che da qualche mese è diventata nonna. «Ho chiamato l’Inail - conclude - mi hanno detto che si tratta di un errore e di rimandare indietro la lettera; gli scriverò che non sono morta, sperando che questa storia mi allunghi la vita».
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