Lipomo, «Noi prigionieri
di una strada maledetta»

Dopo i due investimenti, la gente di Lipomo si ribella: «Petizione per chiedere un semaforo a chiamata»

Prima bisogna trovare posteggio, e già questo è complicato. Poi bisogna attraversare la strada il che equivale, più o meno, a tentare il suicidio anche se si attraversa sulle strisce e a passo affrettato.

Se si usa l’auto per uscire di casa, si fa in tempo a recitare tutto il rosario prima di aspettare che la coda di auto in discesa (o in salita) offra un varco in cui infilarsi.

Comunque la si metta, comunque ci si sposti, abitare o lavorare a ridosso dell’ex statale Como Bergamo è un pericolo mortale nel vero senso della parola.

«Bisogna far fare una petizione per far mettere un semaforo» dicono i residenti

Anche la prova in diretta fa impressione. Per passare dal distributore Esso al bar di fronte un’auto ferma in colonna parte proprio mentre il fotografo inizia ad attraversare, senza neppure scusarsi. Bisogna davvero correre per non farsi.

Se tutto ciò risulta difficile per chi ha buone gambe, buon fiato e buona salute, diventa addirittura impossibile per chi gira con le stampelle, in sedia a rotelle o con bambini in passeggino. Oltretutto il ponticello sopra elevato ha le scale all’inizio e alla fine. Le mamme devono chiudere i passeggini e trascinarli sopra prima di passare.

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