Cronaca / Como città
Martedì 09 Luglio 2013
Lotta contro le slot
Incontro pubblico
Il vescovo, il direttore del quotidiano Avvenire e il direttore del centro studi contro le mafie Progetto San Francesco insieme per parlare di gioco d’azzardo
Il vescovo di Como, il direttore del quotidiano Avvenire e il direttore del centro studi contro le mafie Progetto San Francesco assieme per dibattere contro il gioco d’azzardo.
È fissato per le 18.30, all’hotel Metropole Suisse di piazza Cavour, l’incontro pubblico sulla lotta contro le slot machine, organizzato dalla Cisl dei Laghi Como-Varese e dal Progetto San Francesco.
Il dibattito sarà stimolato da Alessandro De Lisi, direttore dello stesso centro studi, che intervisterà il vescovo di Como Diego Coletti, il direttore del quotidiano Avvenire Marco Taquinio, e Gerardo Larghi segretario generale aggiunto Cisl dei Laghi.
A rendere intricata la problematica è la difficoltà a contrastare un fenomeno che sul piano della legalità oggi non trova veti: sarà infatti messa a fuoco l’urgenza di un cambiamento che riguarda la legge dello Stato che attualmente consente la capillare diffusione di strumenti da gioco che causano un impoverimento di risorse fortemente deleterio per famiglie già provate dalla crisi.
Alla stessa causa intitolata “Non fate il loro gioco!”si è associato il vescovo Coletti in prima linea contro la nuova piaga sociale che anche nel Comasco riscontra migliaia di “vittime”. «Questa “normalizzazione” di comportamenti che normali non sono deve essere scongiurata e sradicata -avverte- Le ludopatie, come oggi vengono definite le varie forme di vizio del gioco, vere e proprie dipendenze come quelle dall’alcol o dalle droghe, non sono purtroppo una novità. Il fenomeno, però, si presenta oggi con una preoccupante diffusione: interessa tutte le fasce d’età, non conosce differenze di genere ed ha effetti rovinosi soprattutto sui più deboli, dei quali amplifica fragilità ed emarginazione».
«Dobbiamo chiederci quale idea di uomo e di società si annidi dietro atteggiamenti e stili che si affidano alle scariche di adrenalina» dice ancora Coletti stigmatizzando gli stessi comportamenti basati sull’azzardo, «sull’attesa dell’arrivo di una fortuna costruita senza impegno, costanza e fatica ma, di fatto, con l’impoverimento a volte di altri, quasi sempre di sé e dei propri cari».
© RIPRODUZIONE RISERVATA